Nel cortile della Maddalena il museo per il tartufo bianco

Nel cortile della Maddalena il museo per il tartufo bianco

IL CASO Ci sono studenti che ogni giorno entrano dal portone per raggiungere le aule del liceo artistico o dell’istituto musicale e altri che frequentano la biblioteca. Non mancano i turisti, che attraversano l’ampia spianata per visitare le sale del museo Eusebio, e il pubblico dei tanti eventi che si svolgono nell’ex palestra, oggi sala Beppe Fenoglio. Senza dimenticare che sul porticato si affaccia pure il prestigioso coro della Maddalena.

Cuore del centro storico cittadino e della vita culturale albese, il cortile della Maddalena è uno spazio circondato da edifici pubblici, un luogo a disposizione dei cittadini. Chiuso ogni sera dal portone che affaccia su via Maestra e dal cancello su via Accademia, oggi è poco frequentato, isolato dalle vie centrali e ben lontano dalla sua naturale vocazione. Se fino a questo momento non sono state avanzate proposte efficaci per dare nuova vita al cortile, gli interventi che l’Amministrazione comunale attuerà a partire dai prossimi mesi potrebbero cambiare le carte in tavola.

Se n’è parlato lunedì 3 aprile in sala Vittorio Riolfo, durante l’incontro-dibattito organizzato dall’associazione La torre cultura. A fare il punto sulla situazione, l’assessore al bilancio Luigi Garassino: «Il cortile rappresenta un punto strategico e il suo futuro non può essere affrontato in modo distinto dal complesso di cui fa parte. Fin qui il suo utilizzo è stato commerciale, se si guarda ai negozi sul lato di via Maestra, espositivo e fieristico, basti pensare che proprio qui è nata la Fiera del tartufo, e scolastico».

Con il trasferimento del liceo artistico negli spazi dell’ex caserma Govone entro i primi mesi del 2018 e delle restanti classi del Cpia nella sede di corso Michele Coppino, rimarranno privi di destinazione gli spazi occupati dalle aule. Anticipa Garassino: «Proprio in questa parte del complesso potrebbe sorgere il primo museo dedicato alla cultura del tartufo. Un progetto diffuso, tra i Comuni di Alba, Roddi e Montà, pensato per raccontare e raccogliere gli aspetti di questa antica tradizione».

Il sindaco Maurizio Marello ha parlato di un incontro con il presidente della Regione Sergio Chiamparino e gli assessori Antonella Parigi e Alberto Valmaggia, al fine di reperire fondi per intraprendere il progetto nel 2018.

Francesca Pinaffo

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