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Gli Angeli musicali di Macrino e Dedalo Montali con Invasionidigitali

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Gli angeli musicali raffigurati da Macrino d'Alba nella pala d'altare ora nella chiesa di San Giovanni ad Alba

ARTE Due chiese, San Giovanni e la cattedrale di San Lorenzo che sono anche musei, due luoghi da invadere pacificamente, con la regia di Turismo in Langa, per andare alla scoperta di testimonianze d’arte, rinascimentale e contemporanea.

La proposta di Invasionidigitali per domenica 22 aprile, alle 11, da piazza Pertinace è un dialogo tra due artisti, Macrino d’Alba e Dedalo Montali, tra il XV e il ventesimo secolo sulle tracce della musica e dell’arte sacra con la guida di Elisa Pera di Colline e culture. Angeli musicanti sono raffigurati nella pala d’altare datata 1508, dipinta da Gian Giacomo de Alladio oggi nella chiesa di San Giovanni. L’angelo musicale è anche l’opera di Dedalo Montali che fino al 28 maggio è nel Museo della cattedrale.

Richiamo al Museo d’arte di Rodello

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Dedalo Montali, L’angelo musicale, studio per la vetrata della Cappella di Rodello

«Il dipinto è lo studio per una vetrata della cappella della Residenza di Rodello», spiega Enrica Asselle, storica dell’arte. «Insieme al Buon Pastore, scultura in legno di corniolo è stata scelta dal Mudi per una mostra che richiama il museo d’arte moderna e religiosa di Rodello». Quest’ultimo, intitolato all’artista, ha due sedi: la chiesa dell’Immacolata e la Residenza fondata da don Mario Battaglino alla fine degli anni Sessanta.

«Dedalo voleva dipingere le idee»

«Dedalo Montali fu un uomo di grande sensibilità, soffrì la prigionia in Germania, durante la guerra. Creava non soltanto per fare dell’arte, ma per far emergere i problemi; voleva dipingere le idee e fu anche poeta. In altre parole una sorta di uomo del Rinascimento», dice il canonico Cesare Battaglino, che

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Il canonico Cesare Battaglino

lo conobbe. «Lo incontrammo, mio fratello e io, a Torino. A Rodello non volevamo fare una cappella decorata con un devozionismo fine a sé stesso, ma un ambiente che fosse espressione del momento storico nel quale vivevamo. Viste le sue opere pensammo che fosse l’artista giusto». Il risultato si può ora ammirare nelle vetrate della cappella.
Nel percorso tra Macrino e Montali gli «invasori» scopriranno anche aspetti poco conosciuti del centro storico di Alba. Per informazioni è possibile telefonare al numero 0173-36.40.30.

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