Resistenza (con i libri): alla Moretta si proietta il film sulla Torre

Resistenza (con i libri): alla Moretta si proietta il film sulla Torre

ALBA La cooperativa libraria La torre di Alba ha raggiunto e festeggiato, nel 2016, i quarant’anni. Era una notizia, non solo per il dato in sé, ma perché pochissime analoghe esperienze, frutto della «stagione dei movimenti», sono oggi, seppure faticosamente e a prezzo di continui riesami, vitali.

Non si tratta di una continuità esclusivamente commerciale: cooperative come La torre sono nate per cercarsi, attraverso e oltre i libri, un ruolo di interlocutore politico e culturale, uno spazio di proposizione e ascolto critico e soprattutto aperto. Oggi questa funzione si può misurare in termini di durata, di una presenza attiva, complessa, di sinistra e laica, che continua ad accompagnare nuove generazioni di albesi, e ne vede compresenti nel suo Consiglio di amministrazione così come alle sue iniziative e tra i suoi scaffali almeno tre.

Cento e una Torre-Quarant’anni di Resistenza è il titolo, scelto per il film documentario che sarà proiettato in prima assoluta mercoledì 5 aprile, alle 21, al cinema Moretta (ingresso a offerta libera). Prodotto dalla fondazione E. di Mirafiore e dalla cooperativa, con la regia di Paolo Gai e Franco Negro, in poco più di un’ora il film raccoglie e rilancia le testimonianze di soci, fondatori e non, compagni di strada, sostenitori, che in un montaggio a incastro raccontano la storia come passandosi la palla.

Una storia «molto complicata, anche tribolata, anche divertente» (Beppe Rinaldi), che parte a metà anni Settanta dall’entusiasmo e dall’immaginazione di un gruppo di giovani di sinistra di Alba e Bra (capofila e animatore Carlin Petrini): un progetto collettivo e politico, fuori dai partiti, desideroso di rappresentare un’alternativa, attorno a cui si sono aggregati gruppi e movimenti, che alla Torre hanno trovato una ospitalità non solo materiale (uno per tutti: le Donne in nero contro la guerra). Oggi la sfida è resistere: non tanto e non solo come negozio, ma nelle premesse, tuttora valide e necessarie, della sua fondazione. Nuovo, la canzone di Gianmaria Testa (che alla Torre è stato familiarmente vicino), sottolinea anche la novità che la cooperativa ha rappresentato per Alba nel 1976; e dunque la tensione a rinnovarsi, a restare sempre nuova e disponibile; un «bene relazionale» (Petrini) attento e dialettico.

Edoardo Borra

Banner Gazzetta d'Alba