Lo scrittore Roberto Saviano, un antitaliano al Sociale di Alba

Lo scrittore Roberto Saviano, un antitaliano al Sociale di Alba

ALBA  Questa sera, giovedì 6 aprile, in teatro con lo scrittore Giuseppe Culicchia presenta La paranza dei bambini
Paranza è un nome che proviene dalla terminologia marina. È un sostantivo che definisce le barche che vanno a caccia di pesci da ingannare con la luce, e lo ha utilizzato Roberto Saviano per titolare il suo ultimo libro, La paranza dei bambini, edito l’anno scorso da Feltrinelli. Saviano presenterà il volume giovedì 6 aprile, alle 21, nel teatro Giorgio Busca di Alba, che per l’occasione sarà aperto in entrambe le sale.
L’ingresso sarà libero fino all’esaurimento dei posti: la sala storica sarà riservata alle scuole ed è prevedibile un grande afflusso di persone. L’ultima volta di Saviano dalle nostre parti fu nel 2013, al Festival della Tv di Dogliani e poi a Collisioni.

Con Saviano ci sarà un altro scrittore, il torinese Giuseppe Culicchia. Saviano vive sotto protezione da oltre dieci anni: dalle prime minacce di morte del 2006 da parte dei cartelli camorristici è seguito da una scorta 24 ore al giorno. Il pericolo è reale: i clan gli hanno giurato vendetta per i suoi libri – Gomorra per primo – per la sua volontà di risvegliare la coscienza di ognuno, il suo impegno verso la ricerca della verità.

Al Sociale Saviano racconterà un fenomeno di estrema urgenza a livello sociale e antropologico: la militanza di bambini, ragazzi di 15 anni, in organizzazioni criminali di stampo mafioso.

Il libro narra le vicissitudini di una “paranza” – un gruppo di fuoco – e del suo capo, il giovanissimo Nicolas Fiorillo. Piccoli che, in un precocissimo addestramento, imparano a usare pistole semiautomatiche e fucili d’assalto Ak 47. Imparano a sparare mirando alle parabole e alle antenne sui tetti dei palazzi. Poi scendono in strada, a Napoli, per ricattare, rubare, ferire se non uccidere. Per conquistare soldi, tanti, e ottenere il controllo dei quartieri, alleandosi con i boss della camorra.

La serata è stata organizzata dall’Assessorato alla cultura del Comune in collaborazione con il centro studi Beppe Fenoglio e con il sostegno delle aziende vitivinicole Ceretto.

Matteo Viberti

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