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Commissione parlamentare all’Acna. E in Piemonte rispunta l’inquinamento

Commissione parlamentare all'Acna. E in Piemonte rispunta l'inquinamento

VALLE BORMIDA La visita di giovedì scorso al sito ex Acna della commissione parlamentare d’inchiesta sui rifiuti ha soddisfatto i sindaci piemontesi, che dopo l’audizione del 13 settembre a Roma avevano caldeggiato una trasferta in valle da parte dei commissari. La delegazione, guidata dal presidente della commissione Alessandro Bratti (Pd), era composta dai deputati Alberto Zolezzi (M5S), Chiara Braga (Pd), Stella Bianchi (Pd) e Giovanna Palma (Pd) e dalla senatrice Laura Puppato (Pd). Dopo un incontro al palazzo rosso con i tecnici dell’Arpa ligure i commissari si sono fermati solo per una foto prima di entrare nel sito senza rilasciare commenti, se si esclude un «Non mi aspettavo la Liguria così fredda» da parte di una parlamentare.

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La delegazione della Commissione d’inchiesta sui rifiuti prima del sopralluogo al sito di Cengio.

Al pomeriggio, in Prefettura a Savona si sono svolte le audizioni di sindaci, Eni-Syndial, associazioni ambientaliste e Regioni. Per saperne di più bisognerà attendere la pubblicazione dei verbali, ma dalle parole dei sindaci trapela soddisfazione. Il coordinatore degli amministratori valbormidesi Pier Giorgio Giacchino lo ha definito «un incontro positivo, concreto e soddisfacente» e ha aggiunto: «La commissione ha preso impegno formale di attivarsi verso il Ministero dell’ambiente e il Governo sulle nostre istanze e ha indicato la necessità che le due Regioni adottino un protocollo di intesa per coordinare le attività di bonifica».

In Prefettura a Savona Giacchino ha ribadito: «Nell’audizione di settembre parlammo di quella montagna di scorie tossiche incombente sulla valle ed esprimemmo dubbi sull’efficacia delle opere di contenimento portando prove materiali. La situazione non è cambiata; anzi, i riscontri ufficiali su campioni esterni al perimetro dell’ex Acna hanno rivelato superamenti anche clamorosi dei limiti di legge». Ha proseguito Giacchino: «È una partita da chiudere, bastano tre azioni: condividere con il territorio ciò che resta da fare per contenere al meglio le emissioni, consapevoli che non potranno essere azzerate; condividere con un organismo collegiale ad hoc le attività di monitoraggio e controllo, consapevoli che non potrà mai essere abbandonato a sé stesso, e coinvolgere il territorio nella definizione e destinazione del danno ambientale».

Aggiunge il sindaco di Cortemilia e presidente dell’unione montana Roberto Bodrito: «La prima istanza che abbiamo esposto è di essere coinvolti. Vogliamo sapere subito cosa succede, specie in caso di eventi eccezionali come l’alluvione di novembre. È stato un incontro proficuo ed è importante che la commissione sia venuta in Valle Bormida».

Il sindaco di Castelletto Uzzone e consigliere provinciale Annamaria Molinari ha aggiunto: «La commissione è interessata al nostro caso e questo è un fatto positivo. Come Provincia siamo attivi nella vicenda, come dimostra la delibera di Consiglio approvata nelle scorse settimane a sostegno della Valle Bormida».

Al sindaco di Cengio Sergio Marenco la commissione ha subito chiesto se ritenesse opportuno coinvolgere il Piemonte. «Ho risposto che è indispensabile che ciò avvenga», racconta Marenco. «Serve il massimo coinvolgimento. Il Piemonte deve essere informato sulle analisi e su ciò che si fa. Se ci sono problemi sulle acque è il Piemonte a subirne le conseguenze».

Commenti positivi arrivano anche da Enrico Pregliasco, sindaco di Saliceto, paese che per ragioni geografiche è sempre stato il primo a dover fare i conti con l’inquinamento dell’Acna. «Ritengo positivo l’impegno per costituire un tavolo permanente che monitori non solo i lavori di bonifica, ma anche la gestione successiva dell’area», afferma Pregliasco, che dall’audizione ha anche scoperto un nuovo caso di inquinamento nell’area di Pian Rocchetta, nel territorio di Saliceto.

«Eni ha eseguito alcuni campionamenti e dai dati comunicati all’Arpa Piemonte risultano dei superamenti nei valori di sostanze contaminanti», spiega Pregliasco, che aggiunge: «Si tratta di quantità minime, che non creano pericolo, ma è la prova del fatto che, anche a distanza di tempo, si deve continuare a vigilare». L’area, che ospitava una discarica di rifiuti Acna, è stata tra le prime a essere bonificata. I lavori sono terminati nel 2008.

Corrado Olocco

 

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