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In Langhe e Roero 92% dei bambini vaccinato contro il Morbillo, ma per l’Asl Cn2 non basta

VACCINI In Italia sono sempre di più i genitori che decidono di non vaccinare i propri figli. È per questo che il Governo è corso ai ripari con un decreto legge che impone l’obbligatorietà di 12 vaccini per l’età scolare (0-16 anni), con oltre a sanzioni salatissime, la più estrema delle pene: la sospensione della patria potestà.

Una tendenza quella all’anti vaccinismo che allarma e ha portato alcuni paesi come gli Stati Uniti ad allertare i propri cittadini che si apprestino a visitare l’Italia per un rischio di epidemia di morbillo.

«Allarmato dai dati a livello nazionale che certificano un andamento negativo della tendenza a vaccinare ho chiesto all’Asl Cn2 di conoscere i dati relativi alle vaccinazioni nella città di Alba e in Langhe e Roero. I dati sono confortanti, ma non possiamo permetterci cali di attenzione», spiega il sindaco di Alba Maurizio Marello.

A livello nazionale la media per le vaccinazioni contro poliomielite, tetano, difterite, epatite B, pertosse e Hib (esavalente) è calata al 93,4% (94,7%, 95,7%, 96,1 rispettivamente nel 2014, 2013 e 2012).

Palma nera per Friuli, Trentino e Campania che superano di poco il 90%.

A lanciare l’allarme l’Istituto Superiore di Sanità che certifica, con il rapporto del 19 maggio 2017: «Si stima che, nel nostro Paese, grazie ai vaccini sono stati prevenuti circa 50 mila decessi attribuibili solo a tetano e poliomielite ed oltre 3 milioni di casi di malattie prevenibili da vaccini. Purtroppo, a partire dal 2012, le coperture vaccinali contro queste quattro malattie infettive sono scese pericolosamente al di sotto del 95%, considerata la soglia ottimale per tenerle sotto controllo, nelle fasce d’età a cui la vaccinazione è offerta».

La situazione più critica riguarda il vaccino contro Morbillo: «In Italia dal 2014 abbiamo avuto già oltre 2.300 casi di morbillo e la situazione è tutt’altro che sotto controllo dal momento che le coperture vaccinali sono scese nel corso degli ultimi due anni in media, nel nostro Paese, dal 90% all’85%. Il morbillo, in particolare, è una malattia molto contagiosa, per cui non si ottiene il beneficio dell’effetto gregge al di sotto di soglie vaccinali molto alte, pari al 95%. Inoltre, il morbillo non è affatto una malattia banale, dal momento che in circa un caso su 30 può causare polmonite, e in 1 su 1000 mille encefalite»

Marcello Pasquero

La situazione in Piemonte

L’assessorato alla sanità piemontese scrive, nel proprio rapporto annuale, di un’inversione di tendenza nel 2016, con la copertura vaccinale che si assesta tra il 93 e il 94% per l’esavalente e che è risalita di 2 punti percentuali, attestandosi al 91%, sui vaccini contro il morbillo, mentre in base alle indicazioni ministeriali e alle linee guida dell’Oms dovrebbe essere al 95%.

Riguardo al morbillo l’assessorato dichiara: «Negli ultimi mesi del 2016 e fino al 15 marzo 2017 sono pervenute 269 segnalazioni: 161 casi confermati in laboratorio, 36 con link epidemiologico ai casi confermati, 62 casi possibili, 10 non confermati in laboratorio. Questa la suddivisione per Asl: Torino città (99), TO3 (71), TO4 (80), TO5 (13), CN1 (2), AT (2), AL (3). In ospedale sono avvenuti 27 casi di contagio, 23 dei quali a carico di operatori sanitari (per i quali la vaccinazione è raccomandata e gratuita) e 4 di pazienti ricoverati.

Nessun caso nell’Asl Cn 2

I dati forniti dall’Asl fotografano una zona, quella di Langhe e Roero dove la percentuale di vaccinati è sopra la media nazionale.

Vaccino contro Morbillo Parotite e Rosolia

I dati consolidati nella zona di Asl Cn 2 che fanno riferimento ai nati tra il 2012 e il 2014, relativi al vaccino contro Morbillo Pertosse e Rosolia, fotografano un 92% di vaccinati contro una media nazionale scesa all’85% e una regionale al 91%. I bambini vaccinati su 4.452 sono stati 4.108, quelli per cui i genitori hanno rifiutato il vaccino 344. Percentuali simili nella città di Alba dove su 757 bambini, 699 (il 92%) sono stati vaccinati. Una percentuale di non vaccinati che a Bra scende a 7 punti con 730 vaccinati su 781 bambini nati. A Canale la percentuale di non vaccinati sale a 10 punti (16 su 165 nati). Tra i paesi sopra i 5 mila abitanti il più virtuoso (5% di non vaccinati) è Sommariva Bosco, seguito da Montà (6%) e Cherasco (7%).

Vaccino esavalente contro poliomielite, tetano, difterite, epatite B, pertosse e Hib

Essendo l’esavalente il primo vaccino a cui vengono sottoposti i bambini, l’Asl ha fornito i dati relativi non solo ai nati tra il 2012 e il 2014, ma anche quelli dei nati nel 2015.

Nel triennio 2012-2014 su 4.452 nati in Langhe e Roero a completare i tre cicli del vaccino esavalente sono stati 4.214 bambini (il 95%). Stessa percentuale ad Alba dove su 757 bambini nati, 721 sono stati vaccinati. Anche in questa classifica con il 96% di vaccinati (750 su 781) la città di Bra si conferma la più virtuosa. Tra i paesi sopra i 5 mila abitanti Montà con il 98% di vaccinati (146 su 149 nati) supera Sommariva Bosco (96%), Cherasco (94%) e Canale (92%)

Percentuali simili per i nati nel 2015, ma non si tratta di un dato definitivo in quanto alcuni bambini vengono vaccinati in ritardo. Nelle Langhe e Roero la percentuale di vaccinati è pari al 95% (1.298 bambini vaccinati su 1.367 nati). Da sottolineare il dato di Bra con il 98% di vaccinati, ben 255 su 261 mentre peggiora rispetto ai nati nel triennio precedente il dato di Alba dove i vaccinati sono stati il 93% (224 su 240 nati). Tra i paesi sopra ai 5 mila abitanti Canale e Sommariva del Bosco registrano il 100% di vaccinati rispettivamente 39 su 39 nati e 51 su 51 nati. Seguono Cherasco (97%) e Montà (89%).

Marcello Pasquero

La preoccupazione del direttore generale dell’Asl Cn2 Danilo Bono

Abbiamo chiesto al direttore dell’Asl Cn2 Danilo Bono di commentare i dati dei vaccinati in Langhe e Roero.

«Se rapportati alle medie nazionali e regionali, possiamo dire di essere ben messi con un 95% di bambini che hanno effettuato i tre richiami del vaccino esavalente e il 92% di vaccinati contro il Morbillo, la Parotite e la Rosolia. Questo non basta però perché sappiamo che sotto il 95%, in modo particolare per il Morbillo c’è un rischio epidemia perché viene a mancare “l’immunità di gregge”, quella forma di protezione indiretta che si verifica quando la vaccinazione di una parte significativa di una popolazione finisce per favorire una tutela anche agli individui che non hanno sviluppato direttamente l’immunità. In conclusione: possiamo essere soddisfatti rispetto ad altre realtà italiane, ma come direttore di un’azienda sanitaria l’obiettivo è di arrivare al 98-99% dei vaccinati».

Per riuscirci Bono anticipa a Gazzetta un progetto in avvio nell’ospedale di Alba: «Nei prossimi giorni entreranno in servizio due dottoresse, inizialmente a tempo parziale, che avranno il compito di seguire fin dalle prime ore di vita del bambino le famiglie in modo da suggerire gli schemi di vaccinazione da seguire. Solo con la corretta informazione è possibile far capire ai genitori l’importanza di vaccinare i propri figli»

Marcello Pasquero

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