Bomba d’acqua lungo il Tanaro: ecco tutti i danni

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MALTEMPO In un’ora sono caduti 70 millimetri d’acqua, lunedì 5 giugno. I fossati non hanno retto alla violenza improvvisa delle precipitazioni. Govone, Castagnito, Guarene e Magliano sono stati i Comuni più colpiti dalla “bomba d’acqua” che, lunedì 5 giugno, si è abbattuta con violenza sul Roero, non risparmiando alcune case di corso Bra e corso Canale ad Alba.

Castagnito è stato uno dei paesi ad avere la peggio. «Voglio ringraziare i residenti, la Protezione civile, i Vigili del fuoco, i Carabinieri e tutti coloro che ci hanno aiutato. Negli ultimi giorni abbiamo provveduto a ripulire strade e marciapiedi invasi dal fango», esordisce il sindaco Pier Felice Isnardi, che annuncia: «Ho già preso contatti con il Ministero dell’ambiente per chiedere una valutazione di tecnici esperti ed evitare futuri allagamenti».

Numerosi problemi anche a Magliano. «Il rio Moisa ha resistito alla furia dell’acqua, ma il rio del consorzio irriguo, la bealera, è esondata nella zona al confine con Castagnito», racconta il sindaco Luigi Carosso, che aggiunge: «Al più presto valuteremo come evitare il ripetersi di questi eventi, ma potrebbe essere utile ripristinare un secondo scarico del rio anche nel territorio castagnitese».

Danni minori, ma pur sempre considerevoli, anche a Guarene e Govone. «In seguito al nubifragio è stato necessario pulire le strade e i fossi, soprattutto in strada Sotteri e strada Biano a Vaccheria», spiega Franco Artusio. «Il Parco della grande quercia è stato allagato: siamo intervenuti sistemando l’area, ma è stato necessario posticipare l’inaugurazione ufficiale del percorso vita al 19 giugno».

Anche il sindaco di Govone Giampiero Novara parla dei danni. «La bomba d’acqua ha causato circa 20mila euro di danni su strade e fossi che sono stati sistemati e ripuliti», spiega il primo cittadino, che aggiunge: «Anche il cimitero di Canove è stato allagato, perché il rio che scorre nella zona è tracimato, cosa che non era accaduta nel corso delle alluvioni del 1994 e del 2016».

La situazione degli allagamenti si percepisce bene  in questo video girato nello stabilimento Anaconda di Govone.

Magliano: 21 quintali di farmaci sommersi dal fango

La bomba d’acqua di lunedì 5 giugno non ha causato solo danni alle strade, ma anche a numerose attività e abitazioni. Uno dei casi più drammatici è quello di Vittorio Verona, titolare della farmacia di frazione Sant’Antonio a Magliano che, per il nubifragio, ha perso il 95% dei medicinali contenuti nel suo magazzino.

«I farmaci sono conservati in una stanza sotterranea e, secondo le direttive Asl che impongono uno sbocco d’aria per i magazzini delle farmacie, abbiamo realizzato una grata sul marciapiede della Provinciale Sp 231», spiegano Verona e le sue dipendenti Sarah Leonetti e Simonetta Barbero, che aggiungono: «L’acqua è penetrata dalla presa d’aria, raggiungendo un metro e mezzo d’altezza». Il farmacista precisa: «Abbiamo salvato solo i medicinali sugli scaffali più alti. Non abbiamo ancora quantificato il danno economico, ma intuiamo sia enorme: basti dire che sono stati smaltiti circa 21 quintali di farmaci».

Nel numero di Gazzetta in edicola il 13 giugno, la storia di Daniela e dei suoi campi trasformati in risaia e l’intervista a Stefano Salvatore, esperto di meteorologia.

Alessia M. Alloesio

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