La ragazza che vuol fare l’antropologa e la signora del Sud dai capelli di neve

LA STORIA Ricordo una vecchia signora che girava per Alba. Aveva gli occhiali tondi e la gonna con i fiori, i capelli bianchi come la neve e i tratti delle persone del Sud». Alessandra ha 32 anni e racconta la storia di una “reduce”, così le piace definirsi. La giovane è reduce da una delle più grandi recessioni economiche della storia, che la sua generazione ha incassato come un nemico forte e violento, che può rubare la fiducia nel mondo.

Alessandra: «Quando iniziai l’università nel 2008 ero piena di sogni. Diventerò antropologa, mi dicevo. Scriverò libri su comunità indigene; quando tornerò dai miei viaggi racconterò storie che faranno sognare. Poi, incontrai quella donna».

«Quella luce di ottimismo non deve sparire»

Alessandra ricorda come la signora con i capelli di neve rimanesse nell’angolo del bar a leggere libri: «Un giorno, si avvicinò a noi e disse: “Sento qualcosa di brutto arrivare, ma quella luce di ottimismo che brilla nei vostri occhi non deve sparire”. Non la vedemmo più al bar. Ma fu per me una sorta di guida per la vita. Presi la laurea, ma non c’erano più soldi per la ricerca, posti nei giornali, le case editrici non pubblicavano. Feci molti stage non pagati, mandai curriculum e tentai anche di aprire un’azienda. Oggi sono una mamma che coltiva un orto nelle Langhe: vendo frutta e verdura. Non sono diventata quello che avrei voluto,  ma ho tentato di mantenere quella luce negli occhi. L’ho conservata in me e mi ha consentito la felicità, nonostante il contesto. Purtroppo per molti non è andata così».

m.v.

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