ALBA La modernità tecnologica consente a chiunque di svolgere il ruolo ispettivo e di denuncia, di diventare investigatore dell’errore pubblico. Con due risvolti. Uno positivo, perché le telecamere nelle tasche di tutti possono immortalare, diffondere e dunque a migliorare l’esistente. Il secondo negativo, perché l’eccesso di criticismo o la richiesta di perfezionismo è dietro l’angolo.
Non sembra ricadere nell’ultimo caso la segnalazione di una lettrice di Gazzetta, che pur preferendo rimanere anonima solleva una questione che potrebbe trovare immediata risonanza nella collettività. «La situazione del bagno del Comune accanto alla Sala Resistenza non mi pare normale, piena di escrementi e di sporcizia», dice la donna. «Anche la vetrata del soffitto del corridoio porta nella stessa sala o nell’aula del Consiglio è coperta di residui organici rilasciati dai piccioni. Chiunque può vederlo, è una situazione che dura da lungo tempo». L’assessore ai Lavori Pubblici Alberto Gatto non risponde. Per ora. Il problema igienico ed estetico legato alla vita animale sembra rappresentare una priorità per molti cittadini, ancor più se localizzato nel cuore politico e amministrativo della città – quello che dovrebbe coincidere con un simbolo di impeccabilità.
Marco Giuliano
