Riforma del terzo settore: approvati i decreti legislativi

Ci vogliono 3 anni e 360mila euro per abbattere le barriere architettoniche

RIFORMA A circa tre anni dal lancio dell’ex premier Matteo Renzi delle linee guida di riforma del terzo settore, i provvedimenti attuativi giungono al traguardo. Sono stati approvati in via definitiva i decreti legislativi.

Codice del terzo settore, impresa sociale e cinque per mille sono stati varati in via definitiva dal Consiglio dei ministri dopo un confronto costruttivo con le Commissioni delle due Camere che ha consentito di migliorare il testo e rispondere ad alcune esigenze largamente diffuse.

Una riforma importante che riguarda più di 300.000 organizzazioni associative, cooperative e di volontariato e che coinvolge più di 6 milioni di cittadini che dedicano tempo all’impegno volontario.

In Piemonte operano diverse migliaia di associazioni che operano nel campo del volontariato, della cultura, dell’assistenza, dello sport, del mutuo aiuto e soccorso o della promozione delle  comunità locali come le Pro loco: 3.130 organizzazioni di volontariato (così ripartite: Torino 1.069, Alessandria 386, Asti 166, Biella 232, Cuneo 664, Novara 343, Vco 119, Vercelli 204), 1.013 cooperative sociali che impiegano 45.642 addetti (Torino 475, Alessandria 118, Asti 72, Biella 50, Cuneo 147, Novara 77, Vco 36, Vercelli 38) e 517 APS (Torino 190, Alessandria 106, Asti 25, Biella 20, Cuneo 39, Novara 67, Vco 13, Vercelli 27).

Una riforma impegnativa per le istituzioni, che mediante norme di sostegno fiscale e di sviluppo di progetti innovativi, vogliono dare impulso alla crescita di un Terzo settore trasparente, efficace, radicato nelle comunità e capace di affrontare sfide ambiziose.

190 milioni a disposizione

Commenta l’on. Luigi Bobba, sottosegretario al lavoro: “La nuova normativa mette a disposizione del Terzo Settore risorse pari a 190 milioni che saranno investite in nuovi incentivi fiscali, nella nascita di un Fondo progetti innovativi, nello sviluppo del Social bonus, nel lancio dei Titoli di solidarietà, oltre che in un incremento della dotazione del Fondo per il Servizio civile in modo da accrescere, anche per il 2018, i posti disponibili per i giovani che lo vogliono fare. Un ruolo essenziale nella nuova regolazione sarà incentrato sul Registro Unico del Terzo Settore: uno strumento che sarà avviato, gestito e aggiornato dalle Regioni ma che utilizzerà un’unica piattaforma nazionale. L’obiettivo è il superamento della frammentazione e dell’opacità dei troppi registri oggi esistenti: l’accesso al Fondo progetti, al cinque per mille, agli incentivi fiscali sarà possibile solo attraverso l’iscrizione al Registro”.

“Con il decreto sull’impresa sociale – aggiunge l’on. Luigi Bobba, sottosegretario al lavoro – l’Italia si dota di una normativa particolarmente innovativa: ampliamento dei campi di attività (commercio equo, alloggio sociale, nuovo credito, agricoltura sociale, ecc.); possibile, seppur parziale, distribuzione degli utili e soprattutto incentivi all’investimento di capitale per le nuove imprese sociali: il 30% dell’investimento potrà essere fiscalmente deducibile o detraibile analogamente a come avviene oggi per le startup innovative tecnologiche. Nel mese di luglio prenderà altresì avvio il Fondo di garanzia e per il credito agevolato dedicato proprio alle imprese sociali. Il Fondo ha una dotazione di 200 milioni”.

Il Governo con questo provvedimento intende investire sull’innovazione sociale, in modo da rispondere a tanti i nuovi bisogni legati all’invecchiamento della popolazione, all’integrazione dei migranti, allo sviluppo della formazione permanente e all’inclusione dei cittadini più vulnerabili.

Infine il cinque per mille. Il decreto porta a compimento la riforma strutturale iniziata con la legge di bilancio 2015, che ha attribuito risorse in modo stabile per 500 milioni all’anno. Ora si tratta di accelerare i tempi di erogazione, introdurre criteri innovativi nel riparto delle risorse e rendere del tutto trasparente l’utilizzo delle risorse da parte dei beneficiari.

Banner Gazzetta d'Alba