Giresun, la settima gemella turca. Nel segno della nocciola

Giresun, la settima gemella turca. Nel segno della nocciola

CONSIGLIO Alba ha già sei “gemelle”, ovvero città con cui ha stabilito scambi culturali, sociali, economici. In principio fu la statunitense Medford. Sono seguite Böblingen, Banská Býstrica, Beausoleil, Arlon e Sant Cugat. Con una delibera discussa durante il Consiglio comunale del 21 luglio una settima sorella si aggiunge alla lista: è la turca Giresun, centro di quasi 100mila abitanti arroccato sul Mar Nero.

Ha spiegato il sindaco Maurizio Marello: «Il percorso d’amicizia è iniziato poco più di un anno fa, quando l’ambasciatore turco venne in visita ad Alba e mostrò interesse nell’instaurare un gemellaggio. L’ipotesi ci attrasse per varie ragioni. Prima di tutto il fronte economico: Giresun è una realtà conosciuta nel mondo per le nocciole. Là ha sede la borsa corilicola, dove vengono stabiliti i prezzi del prodotto nei mercati di tutta Europa. Inutile evidenziare il valore strategico di una simile istituzione per la più importante azienda alimentare del nostro territorio, la Ferrero».

Per quanto riguarda il lato sociale dell’accordo, ha proseguito Marello: «Ho visitato Giresun a gennaio incontrando una realtà viva e all’avanguardia. C’è stata subito sintonia con il sindaco, che rappresenta la maggioranza democratica della città, contraria al regime di Erdogan».

Proprio il risvolto politico ha suscitato le osservazioni dell’opposizione in Consiglio. L’autoritarismo e la censura del presidente turco contro i dissidenti è il punto dolente. Eppure Alba, già nel 1969 – in piena guerra fredda – aveva concluso il gemellaggio con la cecoslovacca (ora Slovacchia) Banská Býstrica, in nome della Resistenza al nazismo che accomunava le due città.

Un istinto a valorizzare la libertà che pare tornare nel caso di Giresun. Al proposito il consigliere di Fratelli d’Italia Emanuele Bolla ha specificato: «Non possiamo dimenticare che la città con cui andiamo a stabilire un gemellaggio appartiene a una nazione il cui Governo si è rivelato tutt’altro che democratico. Tuttavia, il gettare un ponte di questo tipo potrebbe assumere un valore simbolico di apertura, senza scordare la rilevanza strategica dal punto di vista commerciale».

Anche Carlo Bo (Forza Italia) ha osservato: «Il sindaco non ha condiviso con noi le informazioni in tempi adeguati: abbiamo saputo con ritardo della visita dell’ambasciatore turco e della volontà di gemellaggio. Eppure votiamo a favore della decisione: abbiamo a cuore lo sviluppo della nostra città». La delibera è stata dunque approvata con voto unanime.

Marco Giuliano

 

 

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