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Con i nuovi prodotti, in Ferrero, si lavora tutto l’anno e sono più di 1.300 gli stagionali

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FERRERO Sono più di 1.300 gli stagionali che presteranno lavoro in Ferrero nel 2017. Si conferma così la piccola rivoluzione iniziata nel 2016 (quando gli stagionali furono 1.250) per l’azienda di via Vivaro che per anni ha visto l’inserimento degli stagionali a partire dalla conclusione delle ferie (solitamente dall’ultima settimana di luglio), e che ora propone più date per l’entrata degli stagionali, spalmate lungo tutto il corso dell’anno.

Alla base del cambiamento epocale: il successo sul mercato di nuovi prodotti che per essere commercializzati non necessitano del periodo più freddo dell’anno. Si realizza così uno dei sogni dell’indimenticato Michele Ferrero che mise il proprio genio nella creazione di prodotti che potessero essere commercializzati in primavera ed estate, quando, a causa del caldo calano le vendite del cioccolato.

Dapprima fu la volta dell’Esta thè e del Grand Soleil, il sorbetto liquido da congelare, inventati dallo stesso Michele. Oggi prosegue il successo del tè Ferrero e cresce con l’introduzione di nuovi prodotti come “Estathé zero”, il tè senza zuccheri o di “Esta Ice” il tè da congelare in frigorifero, ma anche del nuovo “Kinder Cards”, dei Tic Tac gum, già diventati un successo planetario.

Nuovi prodotti a fianco dell’intramontabile Nutella che con “Unica” ha visto una crescita di vendite senza precedenti.

Elementi che messi insieme consentito di operare nuovi ingressi di lavoratori lungo tutto l’anno con la primavera e l’inizio estate che da periodo di “molla” sono diventate anch’esse alta stagione.

Andrea Basso (Flai-Cgil), Franco Ferria (Fai-Cisl) e Alberto Battaglino (Uila-Uil) commentano: «In attesa dell’informativa del 19 e 20 settembre, quando capiremo le strategie dell’azienda e potremo comunicare ai lavoratori l’entità del Plo Premio legato agli obiettivi, il nostro giudizio sull’operato della Ferrero non può che essere positivo. Cresce il numero degli stagionali con una durata dei contratti che va da 3 a 6 mesi con possibilità di prolungare fino a 8-10 mesi. Il mercato italiano, che negli ultimi anni ha registrato un forte calo, sembra dare segnali di ripresa che speriamo possano essere confermati. L’immissione nel mercato di nuovi prodotti di successo ci fa ben sperare e il fatto che siano state scelte le Langhe per la produzione dimostra come nella galassia Ferrero, Alba sia sempre centrale».

L’attenzione dei sindacati è già rivolta al rinnovo del contratto collettivo degli alimentaristi la cui scadenza è stata spostata al 30 giugno 2018.

Marcello Pasquero

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