Linea Alba-Asti: sette anni senza muovere un dito

Alba-Asti ultimo appello: le strade sono al collasso
La galleria Ghersi lungo la ferrovia Alba-Neive. Una frana impedisce il passaggio dei treni

ALBA-ASTI A sette anni dalla chiusura sembra sempre più lontana la riattivazione della linea Alba-Asti, ferma dal 2010, a causa della non percorribilità per la possibilità di crolli della galleria Ghersi.

Il Movimento 5 stelle con una lettera a firma dei gruppi Consiliari di Alba e Asti, dei consiglieri regionali Federico Valetti e Mauro Campo e dei deputati Paolo Nicolò Romano e Fabiana Dadone, torna a chiedere una soluzione rapida per riattivare la linea. I pentastellati accusano, oltre alla regione, il presidente della provincia di Asti Marco Gabusi e l’eurodeputato Alberto Cirio che aveva lanciato la provocazione di costruire una pista ciclabile del territorio Unesco sul percorso della ferrovia.

«Al momento dell’interruzione di questo servizio la linea presentava un saldo attivo, un dato importante da tener presente. La maggior parte dei sindaci dei comuni interessati dalla Asti-Alba, si è schierata per la sua riapertura. Si aggiunga che il deputato M5S Paolo Nicolò Romano da tempo si batte perché si faccia finalmente chiarezza sui costi e sulle tempistiche del ripristino della linea e per questo motivo ha presentato una risoluzione in Parlamento», spiegano i grillini che aggiungono: «Una prima valutazione stima tra i 12 e i 14 milioni di euro i costi di riattivazione di una linea con un bacino di utenza che sfiora i 65.000 passeggeri. L’assessore regionale Balocco ha dichiarato che, qualora il territorio si esprimesse in maniera unitaria sul ripristino, la Regione, attraverso la sottoscrizione del Protocollo d’Intesa, si impegnerebbe per ottenere dal Ministero i fondi necessari al ripristino della linea. Sono, invece, numerosi i rappresentanti del centro-destra contrari a questo progetto. Contrario, per esempio, si dichiarò l’eurodeputato Cirio. Di recente al coro dei no si è aggiunto il Sindaco di Canelli Gabusi, anche in qualità di Presidente della Provincia di Asti»

I membri del Movimento 5 stelle concludono: «E’ piuttosto discutibile che posizioni minoritarie, se pur lecite, blocchino di fatto il protocollo di intesa proposto dalla Regione e l’avvio di un serio progetto di riattivazione che consentirebbe, in primo luogo, di diminuire il traffico su gomma e favorirebbe l’accesso diretto dei residenti alle tratte ferroviarie per Milano, Torino, Genova e Roma e, di conseguenza, creerebbe opportunità di ulteriore collegamento turistico verso il territori Unesco».

I pentastellati minacciano azioni di protesta contro la decisione di Gabusi che si è dichiarato contrario alla firma del protocollo d’intesa sottolineando i costi superiori del trasporto su rotaia rispetto alla gomma e criticando il fatto che debbano essere i comuni a reperire i fondi per finanziare la progettazione dal costo stimato di un milione di euro.

L’eurodeputato Alberto Cirio chiarisce la propria posizione: «Ciò che sostiene il M5s non ha fondamento, la mia posizione è chiara, sono a favore del ripristino della Alba-Asti, ma sono stufo di essere preso in giro. Dal comune di Alba e dalla Regione abbiamo ascoltato in questi anni tante promesse, mai suffragate da fatti, al momento non è stato mosso un dito per riattivare la linea. Per questo ho lanciato la provocazione di realizzare una pista ciclabile sperando di ottenere lo stesso effetto che ottenni qualche mese dopo quando, dopo oltre un anno di stallo si sbloccò la situazione del carcere di Alba solo perché lanciai la provocazione che avrebbe potuto ospitare i migranti. Ci dicano quanto costa l’intervento e si impegnino a realizzarlo in tempi brevi. La Regione ha sicuramente nella propria disponibilità la cifra necessaria per il ripristino».

Marcello Pasquero

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