Progetto Siagri: se è la fiducia in sé stessi che cresce nell’orto

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CANALE A nove mesi dal suo avvio, il progetto Siagri ha fruttato, oltre a qualche centinaio di chili di ortaggi, la soddisfazione di una decina di utenti che ogni giorno si alternano nei campi, per trovare competenze e appagamento nuovi grazie all’ortoterapia. A seguirli, insieme a diversi volontari, ci sono un’assistente sociale e due educatori professionali del consorzio socio-assistenziale. Elisabetta Cavallo è una di loro e illustra i dettagli del progetto: «L’ortoterapia consiste in una serie di attività manuali, in pratica nel coltivare e prendersi cura di piante e ortaggi. Quest’attività quotidiana permette agli utenti di superare le limitazioni psicofisiche e superare situazioni di difficoltà».

Il progetto è partito a gennaio, per iniziativa del consorzio socio-assistenziale di Alba, Langhe e Roero, allo scopo di coinvolgere persone disabili a più livelli che frequentano i centri diurni della zona e alcune persone in difficoltà economiche, che fruiscono dei Sia, ovvero dei progetti di sostegno per inclusione attiva.

«Durante il periodo estivo il lavoro si svolge principalmente nelle serre a Canale», prosegue l’educatrice, «su un terreno di proprietà di Angelo, Carlo e Cristina Bevione, che oltre a offrire il proprio terreno ci aiutano anche nel lavoro. Possiamo inoltre contare sul prezioso contributo di tre volontari che vengono spesso a darci una mano».

E se, nella primavera, la produzione si è concentrata soprattutto sui piantini di ortaggi e verdure da porre a dimora, durante la bella stagione sono stati coltivati ortaggi diversi, dai peperoni alle melanzane, dai pomodori a diversi tipi di insalata, che sono stati poi portati a casa dai giovani coinvolti nel progetto o proposti alle famiglie della zona e ai dipendenti del consorzio.

Nel prossimo inverno, invece, sono previsti alcuni laboratori sul modello delle botteghe, dove una parte delle attività sarà mirata alla creazione di scope di saggina e borse realizzate con le foglie di mais.

«L’aspetto innovativo del progetto Siagri consiste nel dare un aiuto che sia uno stimolo a ripartire, per le persone in difficoltà», ha precisato Marco Bertoluzzo, direttore del consorzio, sottolineando come, per i soggetti destinatari del sostegno all’inclusione attiva, «il contributo economico preveda l’attivazione del soggetto ricevente». Bertoluzzo ha concluso annunciando: «Faremo dei corsi di formazione con un agronomo e altri per aiutare le persone coinvolte a individuare le proprie potenzialità e aiutarle a crescere nell’intraprendenza, fino magari a “inventarsi” una professione, partendo dalle proprie attitudini».

Nel numero 34 di Gazzetta d’Alba, in edicola dal 12 settembre, la testimonianza dei partecipanti al progetto.

n.r. e v.p.

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