Al San Lazzaro mancano infermieri, Oss e ostetriche

Al San Lazzaro mancano infermieri, Oss e ostetriche

SANITÀ Un dato è certo: il 31 marzo, dopo sei anni di pre commissariamento, la sanità piemontese è uscita da un pesante piano di rientro dal debito, avviando la possibilità di un piano di assunzioni adeguato. A metà settembre l’assessore regionale Antonio Saitta ha rivelato i primi risultati positivi: rispetto al 31 dicembre 2015, il personale è aumentato di 58 unità, i medici di 97 e gli operatori socio-sanitari di 173. Anche ad Alba sono riprese le assunzioni, come segnalano i dati diffusi dalla direzione dell’Asl Cn2, riportati da Gazzetta qualche settimana fa: fino a settembre, 25 infermieri assunti o in fase di assunzione, ai quali si aggiungono una ventina di medici, per un organico passato da 1.598 a 1.620 dipendenti.

Ma se la strada intrapresa sembra quella giusta, c’è chi storce il naso di fronte ai numeri e accende i riflettori su una realtà ben più complessa. Si tratta di Lucio Marchisone, referente locale di Cisl-Fp, la sigla sindacale maggioritaria all’Asl Cn2, con circa 300 iscritti.

Marchisone, oggi esiste un problema di carenza di personale ad Alba?

«C’è carenza di infermieri, ostetriche, operatori socio-sanitari (Oss), tecnici di laboratorio e di radiologia. Riguardo al personale infermieristico, confermiamo i dati dell’Asl e al momento ci risultano una ventina di nuove assunzioni: è un organico al limite del sopportabile, che rischia di essere insufficiente di fronte al minimo inconveniente. Riconosciamo gli sforzi dell’azienda, ma per arrivare a un risultato ottimale le nuove assunzioni dovrebbero essere almeno quaranta. La questione più urgente, su cui ci battiamo da tempo, è quella delle ostetriche, dei tecnici e soprattutto degli Oss».

Ci può spiegare meglio?

«Le aziende pubbliche assumono tramite concorso, in base a graduatorie da cui attingere secondo il bisogno, su autorizzazione della Regione. Mentre per la professione infermieristica esiste una graduatoria aggiornata al 2017, la stessa cosa non si può dire per le altre categorie. Tutte le graduatorie relative agli Oss, alle ostetriche e ai tecnici di laboratorio risultano scadute. Gli ultimi quattro operatori socio-sanitari sono stati assunti ad Alba a febbraio, a partire da una graduatoria a cui non si può fare riferimento».

Come assume l’Asl?

«L’Asl chiede dipendenti in mobilità da altre aziende, anche fuori dal Piemonte, con l’evidente difficoltà di reperire le figure, vista la generale carenza di personale sanitario o la mancanza di disponibilità a trasferirsi. Oppure evita di assumere direttamente e appalta interi servizi ad aziende esterne, come Amos, che in questo momento fornisce Oss al reparto di medicina 1 ad Alba, medicina generale a Bra e alla lungodegenza di Canale. Oltre a essere una soluzione non in linea con la natura pubblica della sanità, così si mette a rischio la continuità del servizio: se per un operatore assunto a tempo indeterminato le aziende investono in formazione, per un esterno questo non accade».

Che cosa chiedete all’Asl Cn2 di Alba-Bra, quindi?

«Chiediamo di sopperire a questa carenza e attivare al più presto concorsi per reperire Oss, tecnici di laboratorio e ostetriche. La fortuna di questa struttura è di avere personale di grande qualità e molto motivato, basti pensare che il tasso di malattia dei dipendenti dell’Asl Cn2 è tra i più bassi d’Italia. Ma per esercitare al meglio le loro mansioni, le persone devono essere messe nelle condizioni adeguate. È vero che l’ospedale di Verduno porterà a un riassetto organizzativo, ma nel frattempo non si possono ignorare i problemi».

Francesca Pinaffo

 

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