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La cripta, luogo da riscoprire nella chiesa albese della Maddalena

Il futuro del Cortile della Maddalena: il dibattito lunedì 3 aprile 1

ALBA Le proposte di Alba sotterranea rappresentano una porzione di un più ampio tentativo di recupero iniziato tempo fa che promette sviluppi inattesi per il prossimo futuro. Spiega Marco Mozzone, presidente di Ambiente e cultura, associazione che si occupa di coordinare i lavori: «Le operazioni al Giardino di archeologia sperimentale dietro la scuola Vida, con lo scavo archeologico simulato e la riproduzione della capanna del neolitico, sono ultimate. L’obiettivo è rendere ben visibile la preistoria albese, poco conosciuta perché non ha lasciato grandi strutture come invece hanno fatto i resti romani medievali. Dopo la Fiera contiamo di riprendere i lavori per le prossime realizzazioni, il forno per la cottura della ceramica e la fucina per la fusione dei metalli».

Le novità nel museo Eusebio

«Entro l’anno implementeremo la prima soluzione di realtà virtuale dentro il museo, nelle nuove sale del mastodonte e della balenottera. Si tratta di un visore che consentirà la vista a tre dimensioni della Spiaggia dei cristalli e del tratto del fiume dove è stato ritrovato il fossile del mastodonte. L’apparecchio completerà la sala del contesto e andrà appunto a integrare l’esperienza del visitatore in relazione al luogo di rinvenimento. A dicembre inoltre organizzeremo un seminario sull’uso delle tecnologie 3D in ambito museale e nel campo dell’accessibilità in collaborazione con 3D-archeolab di Parma, in assoluto una delle prime realtà in Italia a occuparsi di queste tematiche».

La cripta dimenticata

Per quanto riguarda i nuovi progetti di recupero, Mozzone spiega: «Ora che i lavori del sito delle mura romane delle scuole tra via Balbo e corso Bixio sono definitamente avviati, abbiamo individuato un altro luogo su cui vorremmo concentrare i nostri sforzi e a cui dedicare il prossimo attivo di gestione di Alba sotterranea. È un sito non inaccessibile in sé, ma essenzialmente dimenticato da molti anni. Si tratta della cripta sottostante al coro della chiesa della Maddalena, una cripta cimiteriale che ospita le sepolture delle religiose dei secoli precedenti. Un luogo semplice ma di profonda grazia e forza evocativa, il vero contraltare alla vista del soprastante e celebre coro barocco. Ci piace immaginarlo come il vero cuore del complesso della Maddalena e vorremmo contribuire al ripristino e alla valorizzazione del luogo, ora trascurato e a breve insidiato dall’incuria, a meno di non porvi rimedio. Abbiamo già comunicato all’Amministrazione comunale il nostro desiderio e attendiamo di sapere come sia possibile impostare un progetto vero e proprio. Speriamo che nell’ottica di future risistemazioni del complesso della Maddalena si possa tenere conto anche del recupero di questo spazio pubblico, in modo da poterlo restituire alla cittadinanza tutta».

Marco Giuliano

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