Mercato ortofrutticolo, un anno per decidere come trasformarlo

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SOCIETÀ PARTECIPATE Ci sarà tempo un anno, fino al 30 settembre 2018, per conoscere il futuro del Mercato ortofrutticolo del Roero. Il Consiglio comunale di Canale, così come stanno facendo quelli degli altri Comuni soci del Mercato (nel box a destra), ha approvato, mercoledì 27 settembre, il piano di razionalizzazione delle società partecipate, che prevede per il Mercato la cessione delle quote pari al 41,88%.

Ne spiega i dettagli il primo cittadino canalese Enrico Faccenda, che del Mercato è anche l’amministratore unico: «Pur riconoscendo l’obbligo di cedere le quote, perché il fatturato dell’ente non raggiunge la quota di 500mila euro prevista dalla legge Madia, cercheremo di trovare una forma giuridica o nuove soluzioni per portare avanti l’attività del Mercato, essenziale per l’economia del territorio. Stiamo pensando a una sua trasformazione in associazione, fondazione o altro». La volontà di mantenere, nelle forme consentite dalla legge, l’attività del Mercato ortofrutticolo e i frutti dell’investimento dell’impianto fotovoltaico era già stata espressa dai Comuni soci in un incontro, a luglio.

A sottolineare la portata economica e la ricaduta positiva della struttura sul territorio, frequentata da oltre 400 produttori e oltre 100 operatori commerciali, è ancora l’amministratore unico Faccenda: «Al suo interno vengono commercializzati circa 80mila quintali di prodotti ortofrutticoli, per un controvalore stimato in 10 milioni di euro, cifra che va raddoppiata se ci riferiamo al dettaglio. Il fatturato della società è un mezzo capace di creare e moltiplicare il valore delle produzioni ortofrutticole, creando reddito per un numero elevato di aziende e famiglie».

Il Consiglio canalese, nel riapprovare la ricognizione delle partecipazioni societarie possedute, ha quindi deliberato il mantenimento della quota del 4,835% del Sipi, dello 0,50% dell’Egea, dell’1% dell’ente Turismo, dello 0,4608% di Langhe Roero leader, del 3,39% della Str. È stato deciso, invece, di cedere, oltre alle quote del Mercato, anche quelle di Tanaro servizi, pari allo 0,02%, e dell’Enoteca del Roero, che però non sono, di fatto, vendibili, vista la passività dell’ente, ormai sciolto e rinato sotto forma associativa e che determineranno, in percentuale, la quota che la città di Canale dovrà versare per colmare il debito.

Per Roero verde, società in cui il Comune deteneva una quota del 5%, la cessione delle quote sarà consequenziale, nel momento in cui non si potrà procedere per motivi giuridici o di fatto alla sua trasformazione in associazione.

Nel numero di Gazzetta d’Alba in edicola, un ampio servizio sulle decisioni dei Comuni roerini in merito alle società partecipate.

e.c.

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