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Parte ad Asti il polo di ricerca legato alla viticoltura

Parte ad Asti il polo di ricerca  legato alla viticoltura

ASTI All’Università astigiana ha preso avvio un progetto ambizioso e di altissimo livello, che unirà i territori vinicoli vocati anche di Albese e Alessandrino. Sta per nascere infatti il Centro di ricerca in viticoltura, che formerà le eccellenze nel campo della ricerca applicata a questo comparto: quindi non solo esperti di vite e vino, ma anche di marketing, diritto e comunicazione.

Tra i promotori il presidente di Astiss (Asti studi superiori), Michele Maggiora, con il docente universitario di diritto amministrativo Roberto Cavallo Perin e il sostegno della Regione. Spiega Maggiora: «È una svolta storica, un progetto che punta a creare, nell’ateneo astigiano, il futuro Centro per la ricerca in viticoltura del Nord- Ovest. Qui si deve volare davvero alto, perché è in gioco il futuro di un intero comparto. Ho posto come condizione proprio quella di superare vecchi steccati geografici e di confini. Dobbiamo mettere tutte le forze in campo e, soprattutto, coinvolgere i produttori, che sono i veri protagonisti di questa straordinaria filiera».

Aggiunge Perin: «Qui non stiamo parlando di Asti e Alba o di campanili. Il progetto è molto più ambizioso e punta a far diventare questo territorio vitato un polo di riferimento interregionale che guarda all’Europa e a cui l’Europa dovrà guardare».  Prosegue il docente universitario: «Ad Asti si formeranno ricercatori che avranno il compito, tra l’altro, di analizzare tutto ciò che riguarda il comparto dell’enologia, non solo sul piano tecnico, ma anche nei suoi aspetti di marketing, commerciali, giuridici. Questo compito formativo, in una sorta di filiera virtuosa, guarderà anche alla scuola media superiore. Per questo verrà coinvolto in primis l’istituto enologico di Alba, che non ha bisogno di presentazioni e che entrerà come parte attiva nel progetto».

Il piano ha già ottenuto il placet della Regione: il presidente Sergio Chiamparino aveva già dato l’annuncio, durante la Douja d’or.

Paolo Cavaglià

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