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Mimmo, un napoletano innamorato di Alba

Mimmo, un napoletano innamorato di Alba 6

ALBA Cosa hanno in comune Salvatore Sirigu, Elena Santarelli, Antonino Cannavacciuolo, Federica Nargi, Ciro Ferrara e Paolo Cannavaro? L’amicizia con l’istrionico imprenditore napo-langhetto Mimmo Caruso. Un’amicizia che li porterà a partecipare all’Asta del Tartufo in programma domenica 12 novembre nel castello di Grinzane Cavour.

Caruso, l’abbiamo vista immortalata in centinaia di foto in compagnia di calciatori e personaggi dello spettacolo. Ma come fa?

Inizialmente ho conosciuto, a Napoli, la famiglia Cannavaro e lo chef Antonino Cannavacciuolo, un amico già molti anni prima di diventare un personaggio noto. A tanti vip ho venduto attrezzature per la cucina ed è nata un’amicizia, ma se non fosse stato per Alba, le Langhe e il Roero, per le bellezze paesaggistiche e la ricchezza enogastronomica, non sarebbe stato possibile portare sul nostro territorio personaggi di questa levatura. Personaggi che potrebbero tranquillamente mangiare in qualsiasi ristorante del Mondo, ma scelgono la nostra zona.

Insomma, se Mimmo fosse cresciuto, mi faccia ipotizzare, nell’hinterland milanese, sarebbe stato diverso?

Sicuramente, i calciatori mi chiamano alla fine dell’allenamento e mi chiedono: “Dove ci consigli di mangiare oggi?”, perché sanno che nella nostra zona si mangia bene, si beve meglio, ma soprattutto è possibile rallentare dai ritmi frenetici della città. Chi viene una volta, ritorna e si innamora, perché io sono il primo ad essere innamorato di questo territorio.

Come imprenditore, invece, a chi si ispira?

Ho avuto maestri come Oscar Farinetti e Beppe Revello, da loro ho capito che bisogna dare l’esempio e a lavorare a capo fitto. Ho cercato di fare in modo che Libra avesse l’intraprendenza dei piemontesi e la fantasia dei napoletani.

Visti i risultati, verrebbe da dire che ci è riusciuto

Questo grazie all’aiuto di mia moglie Michela e di collaboratori capaci. Oggi Libra è un’impresa con 19 dipendenti che continua a crescere e a ritagliarsi nuove fette di mercato.

La sua capacità di portare personaggi famosi sul territorio le è valsa la nomina a vicepresidente del comitato alto indirizzo dell’Ente turismo Langhe e Roero.

Si tratta di un ruolo che ho preso molto seriamente: il turismo oggi, ma soprattutto domani, sarà il traino per la nostra zona. Il paesaggio da solo non basta. Ci è stata donata una bella pentola, ma se non sappiamo cucinare un buon brodo non avremo ospiti a cena. Servono contenuti, iniziative, serve un gioco di squadra che un tempo mancava. A volte ce ne dimentichiamo, ma ci sono centinaia di persone che ogni giorno lavorano a tempo pieno per far conoscere l’albese nel Mondo.

Intende i ristoratori?

Certo, ma non solo, intendo tutte le persone che lavorano per il territorio, ma anche personaggi come il direttore dell’Ente Turismo Mauro Carbone, il sindaco di Alba Maurizio Marello per cui nutro una grande stima o l’europarlamentare Alberto Cirio, sono grandi lavoratori al servizio di Langhe e Roero.

Sta pensando a una nuova discesa in politica, dopo l’impegno del 2014 in una lista collegata al sindaco Marello?

Non ho bisogno della politica per dare il mio contributo per fare conoscere la mia terra nel Mondo. Potrei ripensarci solo se a chiedermelo fosse una persona che stimo particolarmente, per un progetto serio.

Tornando ai tanti personaggi famosi che conosce, può rivelarci qualcosa in anteprima?

Lo chef Antonino Canavacciuolo potrebbe aprire presto ad Alba il terzo Cannavacciuolo Bistrot, dopo Novara e Torino. Ha visionato alcuni locali e desidera aprire nella nostra città che mi ha detto di preferire persino a una eventuale, ipotizzata, apertura a Roma.

Secondo lei Alba, le Langhe e il Roero hanno raggiunto l’apice o possono ancora crescere dal punto di vista turistico?

Sono convinto che abbiano ancora un ampio margine di crescita, la cosa importante è accogliere i turisti con allegria e professionalità, senza prendere in giro gli ospiti, come avvenuto con la tristemente nota vicenda dei funghi con pezzi di ferro, venduti nel Mercato del tartufo. Ho un sogno sa qual è?

Quale?

Vorrei che Alba, le Langhe e il Roero diventassero la meta più ambita per un turista. Luoghi dove rilassarsi, godere del cibo, del vino e del paesaggio. In conclusione, da buon napoletano d’origine, quindi superstizioso, vorrei che una vacanza nella nostra zona venisse vista come un sei al Superenalotto.

Marcello Pasquero

MIMMO CARUSO

Mimmo Caruso è nato ad alba nel 1964 da genitori di origine napoletana. Capoluogo partenopeo dove Caruso ritorna ogni estate, precisamente nel quartiere di Fuorigrotta, dove conosce la famiglia Cannavaro e Antonino Cannavacciuolo. Dopo il diploma, lavora 11 anni alle dipendenze di Oscar Farinetti in Uni Euro. Negli anni Novanta, Caruso fonda l’azienda Libra che offre soluzioni per professionisti della cucina. Una realtà che cresce fino ad avere, oggi, 19 dipendenti. Nel 2014 si candida come consigliere nella lista “Con Marello per Alba”. Nel 2016 diventa vice presidente del comitato di alto indirizzo dell’Ente Turismo.

m.p.

 

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