Acqua: interventi per 100 milioni in quattro anni

Bra: acqua chiusa (e poi riattivata) da Tecnoedil a chi non paga

ALBA Sono scaduti giovedì 28 dicembre i novanta giorni a disposizione per presentare le osservazioni al Piano d’ambito che delinea le linee strategiche di sviluppo e di investimento, ma anche i principali criteri che dovranno essere seguiti per individuare successivamente il futuro gestore unico del servizio idrico. Decine le osservazioni giunte all’Ato 4 da ogni parte della provincia.

L’ente presieduto dal sindaco di Bra Bruna Sibille ha iniziato il periodo di valutazione delle osservazioni ponendosi come limite il non facile traguardo del 31 gennaio. I tecnici dell’Ato 4 saranno chiamati ad accogliere il maggior numero di osservazioni senza scostarsi troppo dai 717 milioni di euro previsti per gli investimenti in 30 anni. In caso contrario i maggiori investimenti verrebbero ribaltati, inevitabilmente, sulle bollette del gestore unico. Bollette per cui è previsto un aumento del 20 per cento in 30 anni, al netto dell’inflazione, con un aumento più marcato nei primi anni.

Investimenti cospicui messi sul piatto dall’Ato 4, non sufficienti, però, a detta dei sindaci del Roero, dell’alta Langa, della Langa del Barolo e di quella del Barbaresco, che nei mesi scorsi hanno reclamato maggiore attenzione nel Piano d’ambito.

«Nei 90 giorni a disposizione per le osservazioni abbiamo più volte incontrato il direttore dell’Ato 4 Giuseppe Giuliano per chiedere maggiore attenzione allo straordinario patrimonio dei pozzi del Roero, da cui viene pompata acqua purissima e non soggetta nel breve periodo agli eventi siccitosi», spiega il sindaco di Canale Enrico Faccenda, referente per il Roero nella fase di redazione del Piano d’ambito: «Il direttore Giuliano ha dimostrato di capire l’importanza delle nostre osservazioni. Ci aspettiamo che nel piano definitivo possano essere riviste al rialzo le manutenzioni previste per i pozzi del Roero che forniscono oltre il 20 per cento del fabbisogno della provincia».

L’ingegnere Roberto Botto, socio di Hydrodata Spa, l’azienda che ha redatto il Piano d’ambito, precisa: «Approvato il piano definitivo non ci troveremo di fronte a un documento intoccabile per 30 anni, anzi il piano sarà aggiornato ogni quattro anni. Per i primi quattro anni dal 2018 al 2021 abbiamo previsto investimenti per oltre 100 milioni di euro, destinati in maniera preponderante ai numerosissimi interventi di piccolo-media entità già segnalati dai Comuni e dai gestori attuali».

Gestori a cui spetterà un indennizzo tra i 50 e i 60 milioni di euro per gli interventi realizzati sulla rete idrica. Le convenzioni con le 12 aziende che gestiscono il servizio scadranno il 31 marzo. Tempi contingentati dunque per decidere quale potrà essere il gestore unico per tutta la provincia: un nuovo attore creato a tempo di record, totalmente pubblico come vorrebbero i sindaci di Alba e Bra e gran parte della provincia, ad esclusione di buona parte di Roero e Langhe che propendono invece per una soluzione mista pubblico-privata.

Marcello Pasquero

In programma nuove condotte tra Alba, Novello e Monticello

Il Piano d’ambito, prima della valutazione delle osservazioni presentate dai Comuni dell’Ato 4, prevede investimenti nel territorio albese per 20,5 milioni di euro. A fare la parte del leone è la realizzazione della condotta Alba-Novello con un costo di 8,3 milioni di euro, prevista nel 2027. Risultano invece meno lontani nel tempo: il completamento del nuovo collettore fognario (2,7 milioni di euro dal 2019 al 2021) tra Monticello e Alba, finanziato al 50 per cento dalla Regione Piemonte, e gli interventi per il recupero e il potenziamento della presa Miroglio per un totale di 2,8 milioni di euro entro il 2020. Poco più di un milione di euro sarà destinato al risanamento del collettore consortile nel tratto di corso Langhe. A completare il quadro le manutenzioni e i potenziamenti della rete in numerose zone della città, tra cui corso Nino Bixio e in zona San Cassiano.

m.p.

L’Amministrazione civica albese ha richiesto sei opere aggiuntive

Tutti i Comuni della provincia di Cuneo, corrispondente all’area di competenza dell’Ato 4, hanno presentato le osservazioni al Piano d’ambito, entro giovedì 28 dicembre. Tra questi, ovviamente, anche il Comune di Alba, che ha depositato sei osservazioni per un totale di interventi aggiuntivi richiesti di 6,5 milioni di euro.

I primi due lavori sono relativi all’anno 2020 e prevedono la sostituzione di parte della condotta in strada di Mezzo con una nuova tubatura con un diametro di 50 centimetri su un tratto di 400 metri per una spesa di 150mila euro e la realizzazione di una nuova condotta in strada Romano con posa di tubazione in Pvc su una lunghezza di 200 metri per una spesa di 70mila euro.

Nel 2022 l’Amministrazione civica di Alba ha richiesto il potenziamento e la parziale sostituzione della rete idrica di distribuzione nelle zone collinari per un totale di 2 milioni di euro.

Nel 2023 invece si ritiene necessaria la realizzazione di nuovi tratti di condotte fognarie in corso Piave per una lunghezza di 600 metri e un costo di 500mila euro. A seguire altri due interventi: la sostituzione di brevi tratti di condotte di diametri vari nelle vie cittadine per 300mila euro e la sostituzione di tratti di condotte vetuste nel centro storico, corso Nino Bixio, corso Fratelli Bandiera, via Pietro Ferrero, via Pieroni, corso Enotria, frazione Mussotto e via Francesco Crispi per un totale di 3 milioni di euro.

m.p.

I lavori al tunnel del Tenda mettono a rischio l’acqua per cento paesi di Langa e Roero

Ogni anno, nella provincia di Cuneo, si consumano 74 milioni di metri cubi

Ogni anno la provincia di Cuneo, per i suoi 560mila abitanti, consuma 74 milioni di metri cubi di acqua, per un fabbisogno di circa 2.300 litri al secondo.

La dispersione nel sistema di acquedotto è di circa il 20-25 per cento, un valore di per sé molto alto, ma comunque di parecchio inferiore alla media nazionale che sfiora il 50 per cento.

I punti di captazione attualmente autorizzati sono circa 1.500 nel territorio dell’Ato 4.

Dalle montagne del Cuneese vengono captati oltre 1.000 litri al secondo di acqua, altrettanti sono estratti dai pozzi di pianura e del Roero. La tendenza per il futuro è di sfruttare al meglio le portate disponibili dalle sorgenti montane, che sono più economiche e di ottima qualità, demandando al sistema dei pozzi l’intervento per la gestione dei picchi di consumo e dei casi di emergenza.

m.p.

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