I gustosi ricordi di don Vincenzo Visca sulla vita di una volta

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STORIA
Don Vincenzo Visca è nato a Montà nel 1929 ed è stato ordinato sacerdote nel 1952, svolgendo il suo ministero soprattutto tra Cortemilia e l’alta Langa.

Già nel 2016 aveva dato alle stampe un interessante libretto su I don nessuno, dedicato ai tanti sacerdoti che hanno fatto crescere con il loro impegno e la loro testimonianza la Chiesa albese. Ora, dall’alto dei suoi quasi novant’anni, scrive in Vita di una volta, vita di campagna, vita di Seminario i suoi ricordi d’infanzia, soffermandosi sulla sua famiglia, sugli anni in Seminario e sull’ambiente degli anni Trenta-Quaranta attraversati dai venti di guerra e da tanta povertà.

Molto gustosi e spesso divertenti gli aneddoti che racconta. Come la preghiera che faceva ogni sera perché Dio gli facesse trovare un bel paio di scarponi sotto il letto, visto il freddo che si pativa in Seminario; con il papà che si sobbarcava 80 chilometri in andata e altrettanti al ritorno in bicicletta per andarlo a trovare a Bagnolo; il giro delle Langhe da lui compiuto, sempre in bicicletta, assieme a due suoi compagni di studi; la fame durante la guerra, con l’evocazione del profumo che emanava la pagnotta di pane bianco portata da casa sotto la giacca.

Incontri importanti

Non manca, don Vincenzo, di rievocare personaggi che lo hanno forgiato culturalmente e cristianamente: dalla maestra Trucco al bravo don Ghione cacciato dai fascisti, da don Musso a don Stella, fino agli incontri in Seminario con i tre merlüss Fenoglio, Toppino e Campanello.

Naturalmente, come sacerdote è preoccupato anche del futuro della Chiesa e, quasi come testamento spirituale, anziché certezze snocciola interrogativi se non sia il caso di ordinare delle donne e su come rendere più interessanti le celebrazioni liturgiche, musica compresa.
Don Vincenzo Visca, Vita di una volta, vita di campagna, vita di Seminario, Alba 2017, tipografia L’artigiana. Per le copie rivolgersi all’autore: 333-97.91.115.

g.t.

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