La Regione Piemonte risparmia grazie ai farmaci generici

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ALBA Grazie all’utilizzo dei farmaci generici la Regione risparmierà 15 milioni di euro annui sul costo della farmaceutica. Il medicinale che garantirà questa diminuzione di spesa è la rosuvastatina, usata per il trattamento dell’ipercolesteromia e fino al 30 dicembre 2017 coperta da brevetto. Ora l’Aifa ha fissato con le aziende produttrici del generico una riduzione del prezzo di circa il 75%.
Negli ultimi 12 mesi in Piemonte sono state erogate 646mila confezioni del medicinale, per una spesa totale a carico del Servizio sanitario di 19 milioni.

La stima dei risparmi è dunque di circa 15 milioni di euro all’anno

«Le leggi in vigore ci consentono di spendere circa il 15 per cento della quota capitaria per la farmaceutica», spiega il direttore del servizio farmaceutico ospedaliero dell’Asl Cn2 Mario Sanò. La nostra Asl ha a disposizione 45 milioni per gestire tutta la spesa farmaceutica ospedaliera e territoriale convenzionata: si tratta di circa 250 euro per abitante.
Non tutti i pazienti e non tutti i farmaci però sono uguali: «In questo panorama complessivo ci sono pazienti che per malattie impegnative e “costose”, come emofilia, alcune malattie rare e patologie oncologiche, assorbono anche 100, 200 o 300mila euro: ciò significa che per ogni paziente di questo genere dovremmo avere mille persone totalmente sane», dichiara il sanitario.
L’Azienda sanitaria di Alba e Bra però in quest’ambito è virtuosa: «Riusciamo a rimanere dentro il tetto, e siamo dal punto di vista della spesa territoriale convenzionata la terza migliore azienda in Piemonte e la seconda migliore per diminuzione della spesa nel 2017 sul 2016».
Quanto ai farmaci più costosi, Sanò spiega: «Il grosso della spesa si concentra nell’ambito territoriale convenzionato per i farmaci detti antiulcera, cioè gli inibitori di pompa protonica, i farmaci cardiovascolari e con un fenomeno tipico della regione per quelli della vitamina D, su cui l’Asl Cn2 ha fatto azioni mirate di utilizzo di particolari dosaggi per coprire tutta la popolazione ma diminuendo la spesa».
Le voci più rilevanti tra gli acquisti diretti sono oncologia e oncoematologia, reumatologia, farmaci per epatite C e malattie rare. «Una grande opportunità dove eccelliamo, in linea con la Regione che può vantare il primato nazionale, è la quota di utilizzo di farmaci generici e biosimilari con conseguente abbassamento della spesa», aggiunge Sanò. È il caso di farmaci per artrite reumatoide, morbo di Crohn e psoriasi, dove la disponibilità di biosimilari consente importanti recuperi di risorse.
Anche un farmaco per la leucemia mieloide cronica (Imatinib) ha perso il brevetto; ora una confezione costa 60 euro contro i 3mila euro del brevettato. «Per quanto ci riguarda, la rosuvastatina può consentire circa 300mila euro di risparmio», conclude il direttore.

a.r.

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