Passaggi clandestini verso la Francia: in carcere a Cuneo 4 trafficanti di anime

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CRONACA È stata denominata Trafficanti di anime l’operazione portata a termine nei giorni scorsi dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Borgo San Dalmazzo, che ha consentito di sgominare un sodalizio criminale composto da soggetti originari della Costa d’Avorio e del Mali, tutti ritenuti responsabili del reato di favoreggiamento in concorso dell’immigrazione clandestina.

Una trentina di militari cuneesi dato esecuzione, nelle province di Cuneo, Torino e Savona  a quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Gip Emanuela Dufour del Tribunale di Cuneo,  su richiesta del pubblico ministero Chiara Canepa, che ha coordinato le indagini.

Oltre ai soggetti arrestati, ora reclusi a Cuneo,   i militari stanno cercando altre due persone, che risultano latitanti. Secondo la ricostruzione degli organi inquirenti, gli indagati reclutavano come autisti altre persone, organizzando e pianificando veri e propri viaggi da Torino con destinazione Francia per consentire a cittadini extracomunitari, privi di regolare permesso di soggiorno in Italia, di abbandonare il territorio nazionale ed accedere clandestinamente in Francia. I malviventi si facevano versare un cospicuo corrispettivo in denaro per quei viaggi durante i quali i migranti erano costretti a viaggiare in condizioni molto spesso disumane.

Le indagini, che hanno avuto inizio proprio da alcuni controlli svolti al confine con la Francia nei pressi del Colle della Maddalena nei primi giorni dell’anno 2017, hanno consentito di far luce su un’organizzazione con base operativa a Torino.

Secondo quanto emerso dalle indagini, durante tali viaggi i passeggeri erano costretti a condividere spazi ridotti, all’interno di autovetture o minivan con altre decine di loro connazionali e con la speranza di poter varcare il confine italiano eludendo i controlli su strada.

Essenziale per gli accertamenti investigativi, la collaborazione della Polizia nazionale francese coordinata dalla Procura di Lione che, a seguito di rogatoria internazionale richiesta dalla Procura di Cuneo, forniva elementi utili per dimostrare il notevole flusso di denaro che intercorreva tra i passeggeri e gli indagati, accertando inoltre numerosi viaggi effettuati anche durante il 2016.

È stato così possibile dimostrare che i circa 200 passaggi documentati dall’Italia alla Francia sono avvenuti attraverso i valichi cuneesi, sia a mezzo di autoveicoli sia con passaggi in treno, occultando i passeggeri in piccoli nascondigli dei convogli ferroviari: tale ultima modalità di trasferimento è  stata adottata, secondo quanto si è potuto ricostruire nel corso delle indagini, quando sono aumentati i controlli su strada delle Forze dell’Ordine.

Nel corso delle investigazioni sono stati eseguiti anche gli arresti in flagranza di due autisti incaricati di condurre i migranti in territorio francese, in un luogo prestabilito, per poi fare rientro in Italia.

 

 

 

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