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Polveri sottili, nel 2017 limite superato 58 volte

Polveri sottili, nel 2017 limite superato 58 volte

INQUINAMENTO Il miglior dicembre dal 2000 sotto il profilo delle particelle di Pm 10 – le polveri sottili – nell’aria, ad Alba, ridimensiona i numeri di quello che abbiamo definito l’anno nero dello smog nella città del tartufo. Visto l’andamento degli scorsi anni era lecito pronosticare dai 15 ai 20 sforamenti a dicembre: con dati simili l’anno si sarebbe concluso con 70 giorni nei quali era stato superato il limite di 50 microgrammi di Pm 10 per metro cubo d’aria, la soglia stabilita dall’Unione europea.

A (piacevole) sorpresa, la neve e le piogge hanno permesso di registrare invece a dicembre, nella centralina di piazza Prunotto, solo cinque sforamenti. Il totale è stato di 58 “giorni neri”, in forte crescita rispetto ai 38 dell’anno precedente, ma inferiore alle attese pessimistiche, considerato che a Torino gli sforamenti sono stati oltre 180. Si tratta in ogni caso del quarto dato più basso dal 2000 a oggi, con solo il 2014 (40 sforamenti), il 2015 (48) e il 2016 con meno superamenti del limite. Nel 2013 furono 61, l’anno precedente ben 90. La città di Bra termina l’anno con 66 sforamenti contro i 43 dello scorso anno.

L’assessore all’ambiente Massimo Scavino commenta: «Chiudiamo con 58 sforamenti. Oltre alle classiche criticità dei mesi invernali quest’anno ha inciso l’anomalia di ottobre con oltre 15 sforamenti contro i due o tre del passato. Tuttavia la media dei superamenti del limite e delle concentrazioni fa segnare negli ultimi cinque anni una netta inversione positiva». Scavino aggiunge: «Continua anche nel 2018 l’adesione al protocollo antismog e al semaforo che i cittadini possono consultare sulla prima pagina del sito Internet del Comune. Nel 2017 il semaforo ha fatto scattare le misure di primo livello una volta sola. Credo che il protocollo regionale, seppur migliorabile nelle rilevazioni, rappresenti un approccio strutturale e sistematico a un problema che riguarda l’intera pianura padana: va affrontato con misure di vasta scala sensibilizzando i cittadini a quotidiane azioni di sostenibilità ambientale».

Che il semaforo rappresenti una novità positiva l’abbiamo scritto più volte, non dimenticando però di sottolinearne le criticità: a partire dal fatto che i dati siano rilevati dalla centralina di Asti, città che presenta mediamente un inquinamento superiore rispetto ad Alba e Bra e che i rilievi vengano fatti solo al lunedì e al giovedì, quindi possa capitare che il semaforo non scatti se non avvengono sei o sette sforamenti consecutivi. La media giornaliera registrata di polveri è il dato più difficile da calcolare, ma il più importante perché permette di analizzare l’inquinamento medio durante tutto l’anno. Nel 2016 ad Alba era sceso a circa 26 microgrammi per metro cubo su un valore di riferimento pari a 40, da non superare in un anno; nel 2017 è salito a trenta microgrammi. Anche questo è un numero in crescita, ma, fortunatamente, non quanto era lecito preventivare alla fine di ottobre.

Marcello Pasquero

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