Alla fondazione Mirafiore il sociologo De Masi e le sfide del lavoro

Alla fondazione Mirafiore il sociologo De Masi e le sfide del lavoro

SERRALUNGA «Cosa succede se in una società fondata sul lavoro, il lavoro viene a mancare?». Questa la domanda provocatoria posta da Domenico De Masi, docente di sociologia alla Sapienza di Roma, durante il suo intervento in fondazione Mirafiore. Nella serata di sabato scorso, sulla scorta di un interrogativo già posto dalla filosofa Hannah Arendt, si è stimolata una riflessione che guarda al legame vita-lavoro. La tecnologia esonera sempre più l’uomo dall’attività manuale, orientando il lavoro verso dinamiche sociali che valorizzano il contenuto creativo dell’agire.

Per spiegare questo fenomeno e ragionare sulle potenzialità ancora inespresse, De Masi propone di riconsiderare la storia umana come risultato di differenti stagioni. «Fino al Settecento il lavoro manuale era giudicato disdicevole. Il paradigma è cambiato con la Rivoluzione industriale che ha però separato vita e lavoro, esigendo un prezzo elevatissimo».

La storia conosce un terzo snodo dal quale prende avvio un nuovo cammino dove possono prevalere i valori della solidarietà. «Un corretto sfruttamento della tecnologia può ricongiungere lavoro e vita», conclude il sociologo, «l’ozio creativo ci dispensa dalla fatica, ma il lavoro intellettuale non può prescindere dalla condivisione e dalla redistribuzione di ricchezza e istruzione. Questa la sfida dei prossimi anni».

Il calendario del Laboratorio di Resistenza permanente prosegue con le Coppie di ferro. Venerdì 9 febbraio saranno ospiti Massimo Bray e Nicola Lagioia (ore 19) con la lezione dal titolo: “Leggere per realizzare un mondo migliore”.

Cambiano le date de due incontri

Si segnalano, inoltre, alcuni aggiornamenti del programma. L’incontro con Ricky Tognazzi e Simona Izzo è spostato al 3 marzo, quello con Giovanni Minoli al 14 marzo, in entrambi i casi restano valide le prenotazioni già effettuate. Per impegni elettorali è annullato l’intervento del ministro Marianna Madia.

Alessio Degiorgis

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