A Bra cresce il numero di bar ed esercizi commerciali

Oltre un milione per sostenere le piccole botteghe

BRA  La lunga crisi che ha colpito  duro il comparto del commercio a livello sia nazionale sia locale pare essersi un poco attenuata. Almeno a leggerla attraverso i numeri relativi a questo importante settore della città della Zizzola. Infatti dall’ufficio comunale al commercio comunicano che nel corso del 2017, nell’ambito del commercio fisso, si sono registrati ben 23 cambi di titolarità (ovvero di cessioni di attività commerciali a nuovi operatori), 32 nuove aperture e solamente 15 chiusure.
Una categoria di esercizi commerciali che anche nello scorso anno ha avuto una tendenza positiva è certamente quella dei bar e ristoranti. Aggiungono i funzionari comunali: «Per quanto riguarda le attività di somministrazione (ossia bar e ristoranti) si sono registrati 11 cambi di titolarità (cessioni di attività commerciali a nuovi operatori, oppure modifiche societarie), due nuove aperture e, dato molto significativo, nessuna cessazione. Anche se sono in fase istruttoria due procedimenti di decadenza per altrettanti bar, che dopo un periodo di sospensione non hanno riaperto i battenti».
Commenta l’assessore delegato Massimo Borrelli: «Quelli che abbiamo registrato nel 2017 sono numeri importanti, che dicono come ci siano ancora molti commercianti che hanno grandi capacità di affrontare dei tempi per nulla facili, tempi nei quali la crisi non è ancora del tutto superata. Però il saldo tra chiusure e aperture è ampiamente positivo. Auspico che questa situazione si possa consolidare, per mantenere viva una rete di esercizi che fanno bene alla città».
Aggiungono all’ufficio commercio: «Si registra una certa vitalità. Certamente il comparto dell’agroalimentare – con i bar, i ristoranti, i negozi di frutta e verdura e le macellerie che propongono le nostre ottime carni e la salsiccia, famosa nel mondo – è quello che la fa da padrone, ma anche gli altri generi non stanno soffrendo troppo, in un territorio in cui è presente in modo significativo la grande distribuzione».
Conclude il direttore dell’Ascom Luigi Barbero: «I segnali di una ripresa delle attività commerciali si fanno più concreti, anche se persiste una stagnazione nei consumi. I numeri relativi al 2017 indicano che sul territorio comunale c’è fermento. Al di là delle statistiche, quello che colpisce è come il settore si stia pian piano riassestando con spostamenti da alcune tipologie di attività e servizi ad altre. Il dato più incoraggiante sono le 34 nuove aperture, sommando commercio fisso e pubblici esercizi, con un saldo positivo».
Valter Manzone

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