Intonando invita alle Letture corali, a Mussotto, per parlare di dignità

Lucio Aimasso e i ragazzi albesi che dicono no

 

ALBA Intonando presenta tre serate con autori e studenti albesi nella vecchia parrocchiale

Che cos’è la dignità oggi? Perché la parola viene pronunciata con evanescente frequenza, sembra sfocare i suoi confini in una sorta di confusione sociale e umana, richiedendo delicate riflessioni per essere definita meglio? Attorno all’interrogativo prende vita la quinta edizione delle “Letture corali”, l’ormai tradizionale ciclo di incontri che l’associazione corale Intonando organizza in città con cadenza annuale.

Nella chiesa della Natività di Maria a Mussotto, sempre alle ore 21, l’appuntamento è triplice. Si comincia mercoledì 21 febbraio con lo scrittore albese Lucio Aimasso, che presenterà il suo ultimo lavoro letterario, pluripremiato: La notte in cui suonò Sven Vath (edizioni Casa Sirio).

Come spiega Paolo Tibaldi, attore teatrale albese che è tra i coordinatori dell’iniziativa, «si tratta di un romanzo di formazione come ama chiamarlo l’autore. Parla di un ragazzo soprannominato il Moro: sedici anni, bocciato, amante della musica techno. Senza futuro. Sono i ragazzi di oggi, quelli che non hanno mai avuto il permesso di sognare. Eppure dietro la vita dissoluta e sregolata si cela una morale umana profonda e una sensibilità formidabile. Non è il primo lavoro dedicato alla formazione di Aimasso: la sottile riflessione esistenziale contenuta tra le pagine del libro ci consente di stabilire un legame concettuale con le altre due serate di “Letture corali”».

Nei fatti, il filo rosso della rassegna sembra proprio l’indagine del costrutto di dignità e del modo migliore per preservare l’umano in un contesto storico appiattito su dimensioni più materialistiche. La seconda serata sarà mercoledì 28 febbraio con Romano Salvetti, autore di A margine del bosco sacro (edito da Araba fenice).

«In questo caso approfondiremo il concetto di spiritualità e del suo legame con la natura», conclude Tibaldi.

«L’ultima serata sarà mercoledì 7 marzo: tre studenti albesi di diverse scuole superiori approfondiranno la tragedia Antigone, scritta da Sofocle nell’antica Grecia, poi ripresa dai contemporanei Jean Anouilh e Bertolt Brecht».

Matteo Viberti

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