Aeta (partner industriale Egea), Acda (società pubblica), due sistemi a confronto

Servizio idrico: il “Alpi Acque” e “Alse” sulla gestione delle società miste

ACQUA Domani, mercoledì 28 marzo sarà una data storica per la provincia di Cuneo. I 250 sindaci dell’Ato4 corrispondente alla Granda saranno chiamati a indicare la scelta del sistema gestionale per i prossimi 30 anni 2018-2047 del servizio idrico integrato. Si tratta di una partita da oltre 3 miliardi di euro, compresi i 722 milioni di investimenti previsti dal piano d’ambito. Gestore totalmente pubblico (in house) o misto con il pubblico al 51% e privato al 49%? La provincia è divisa.

Abbiamo cercato un confronto tra due modelli gestionali: uno totalmente pubblico, quello dell’Acda, consorzio che serve 100 comuni dell’arco montano e pedemontano cuneese, dalla Valle Tanaro alle Valli Varaita e Po e Aeta, il consorzio con partner industriale il gruppo Egea.

A queste due realtà, simbolo dei modelli pubblico e misto abbiamo fatto alcune domande: abbiamo chiesto quali siano le fonti di approvvigionamento, quali i tempi di intervento e quale la gestione delle emergenze.

A entrambi gli attori abbiamo dato oltre una settimana per rispondere, dal gruppo Aeta le risposte sono state celeri e puntuali, Acda al contrario ha risposto solamente nella tarda mattinata di lunedì 26 marzo, perdendo l’occasione di un confronto su Gazzetta.

Ecco le risposte di Aeta (partner industriale Egea)

1) Presentazione dell’azienda con numeri relativi a fatturato e organico.

Nel settore del ciclo idrico integrato il Gruppo EGEA è attivo come partner industriale delle società “Alpi Acque”, “Alta Langa Servizi” (“Alse”) e “Tecnoedil”.

Queste tre realtà sono riunite nella società consortile “Aeta” e complessivamente gestiscono una rete di 3.690 chilometri di acquedotto (adduzione e distribuzione), che serve 89 Comuni della provincia di Cuneo (tra cui le città di Alba, Bra, Fossano, Savigliano e Saluzzo), per oltre 274.000 abitanti (circa il 50 per cento della popolazione cuneese totale).

Nello specifico, “Alpi Acque” è una società mista a maggioranza pubblica attiva in 25 Comuni dell’area di Fossano, Savigliano e Saluzzo attraverso una rete che si estende per 1.250 chilometri e collega oltre 54.000 utenze e 100.000 residenti; “Alse” è una società mista a maggioranza pubblica che opera in 20 Comuni dell’Alta Langa di cui gestisce integralmente i servizi di acquedotto, fognatura e depurazione; “Tecnoedil” è una società mista a maggioranza privata presente nell’area di Alba, Bra, Langhe e Roero con una rete che si estende per 2.200 chilometri e raggiunge più di 82.000 utenze, corrispondenti a 150.000 residenti.

Tra le infrastrutture di “Aeta” figurano 795 impianti: 470 per il servizio di acquedotto e 325 per i servizi di fognatura e depurazione. Risultano particolarmente significativi:

-l’impianto di ultrafiltrazione realizzato ad Alba nel 2003 da “Tecnoedil”, primo e unico in Italia a servizio di acquedotti pubblici, per potabilizzare l’acqua del fiume Tanaro;

-la rete di interconnessione che prevede la messa in comunicazione dei pozzi del Roero, del sistema dell’Acquedotto delle Langhe (Alac) e del potabilizzatore di Alba, che si approvvigiona direttamente dal fiume Tanaro; una soluzione che permette anche ad Alba, baricentro di quest’area, di far fronte al crescente fabbisogno idrico in maniera efficiente ed efficace;

-il depuratore di Cherasco che è stato completamente rinnovato utilizzando una particolare combinazione di tecnologie israeliane e tedesche, già sperimentata con successo nel depuratore di Savigliano.

Sul fronte occupazionale, le società di “Aeta” prestano la massima attenzione alle proprie risorse umane: 112 dipendenti dalle più diverse professionalità tecniche e operative. Si tratta di collaboratori per la stragrande maggioranza assunti a tempo indeterminato, costantemente formati secondo i più moderni e aggiornati criteri, inseriti fin da subito e attivamente nel percorso di crescita aziendale delle singole società. A questi si aggiungono le 23 risorse occupate presso “Tecnoedil lavori scarl”, che è il “braccio operativo” delle attività del ciclo idrico integrato del Gruppo EGEA, ovvero personale che esegue la maggior parte delle attività di manutenzione ordinaria e straordinaria presso le reti e gli impianti del servizio idrico attivi nei singoli Comuni.

Dal punto di vista finanziario, il valore della produzione (al 31 dicembre 2016) di “Tecnoedil” si è attestato a 22,36 milioni di euro, quello di “Alpi Acque” a 10,65 milioni di euro e quello di “Alse” a 1,59 milioni di euro; complessivamente, a livello di società consortile, si sono quindi raggiunti quasi 35 milioni di euro.

2) Fonti di approvvigionamento da cui viene estratta l’acqua

Le società di “Aeta” non sono nelle condizioni di immettere nella propria rete acque provenienti da sorgenti in quota in propria concessione (ovvero con un costo pressoché nullo di trattamento e di pompaggio); bensì, immettono in rete acqua acquistata all’ingrosso (Alac Spa), oppure acqua prelevata da propri campi pozzi o, ancora, acqua proveniente da corsi d’acqua superficiali, adeguatamente trattata. Tali particolari garantiscono una pluralità di approvvigionamento, ulteriormente favorita dalle strutture di interconnessione, ma comportano significativi costi per il pompaggio e il trattamento; tutto questo senza che si evidenzino nelle tariffe delle società “Aeta” scostamenti significativi rispetto alle tariffe di altri gestori.

Nello specifico di “Tecnoedil”, l’acqua che distribuisce proviene per il 20 per cento dal fiume Tanaro, per il 60 per cento dai pozzi del Roero ed altri pozzi comunali e per il 20 per il cento dall’Acquedotto delle Langhe. Dopo un complesso processo di potabilizzazione attraverso l’ultrafiltrazione, effettuata nell’impianto di Via dell’Acquedotto ad Alba, l’acqua viene erogata alle singole utenze. La qualità dell’acqua potabile distribuita è garantita e certificata dal laboratorio di analisi del Gruppo EGEA, unica realtà a livello provinciale ad avvalersi di un laboratorio interno, che complessivamente svolge oltre 41.000 controlli e circa 5.100 analisi l’anno. Tale laboratorio ha altresì avviato il percorso di accreditamento prescritto per poter operare ancora dopo il 1° gennaio 2020, ai sensi delle evoluzioni normative.

In questo contesto diventa prezioso anche prevenire le perdite: spesso è più difficile individuarle che ripararle. Le società di “Aeta” impiegano innovativi sensori mobili per individuare le eventuali falle con maggiore tempestività. Gli eccezionali risultati ottenuti hanno convinto altre importanti aziende idriche del Piemonte a rivolgersi a EGEA per conoscere la tecnologia e le competenze che stanno dietro questo sistema.

3) Come funziona il pronto intervento? E’ possibile dare delle indicazioni sulle tempistiche con cui intervenite in caso di malfunzionamento?

Le società di “Aeta” garantiscono il Pronto Intervento 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno, presidiato da personale esperto che risponde alle chiamate degli utenti ed è in contatto diretto con le squadre dedicate ai vari tipi di emergenza: in tutto 37 specialisti sempre reperibili e pronti a intervenire.

Più volte, ricerche e sondaggi accreditati di soggetti terzi hanno evidenziato la qualità dei nostri servizi, e il livello reputazionale raggiunto è confermato anche dal fatto che, sempre più frequentemente, siamo individuati come best-practice e, pertanto, chiamati a condividere la nostra esperienza, al fianco delle più importanti aziende multiservizi italiane, nel contesto di pubblicazioni e convegni volti ad approfondire il futuro del settore. È, per esempio, quanto avverrà il 10 aprile, a Milano, nel corso del convegno “L’industria idrica italiana in una prospettiva europea. Sentieri verso l’eccellenza” organizzato dal Dipartimento di analisi delle politiche e management pubblico dell’Università Bocconi di Milano. Nell’occasione verrà anche presentato l’importante studio “The Italian Water Industry”: curato dall’istituto di ricerca “Agici-Finanza d’Impresa”, il rapporto annovera tra i casi di eccellenza italiani in tema di gestione del servizio idrico proprio l’esperienza del Gruppo EGEA. Ma, soprattutto, a mettere nero su bianco il livello qualitativo raggiunto è il nostro sistema certificato informatico interno, continuamente monitorato, che ci fornisce i dati riassunti nella seguente tabella.

4) Gestione emergenze. Riportare esempi di interventi realizzati in situazioni di emergenza.

Durante l’alluvione dell’autunno 2016, grazie al lavoro di “Tecnoedil”, oltre 70 mila persone dislocate tra l’Alta Langa, la Langa albese, la Langa cebana e il Monregalese hanno potuto utilizzare con regolarità e senza disservizi l’acqua potabile. Il Gruppo EGEA è, infatti, andato in soccorso degli abitanti dei 110 Comuni delle province di Cuneo, Asti e Savona che si alimentano, parzialmente o integralmente, dall’Acquedotto delle Langhe, i quali sarebbero rimasti senza acqua a causa del guasto che le piogge alluvionali hanno provocato proprio all’Acquedotto delle Langhe, nel tratto Bossea-Murazzano. Tale intervento è stato possibile grazie alle efficaci misure messe in campo dai tecnici di “Tecnoedil”, in sinergia con gli addetti dell’Alac, che hanno consentito di attivare un collegamento tra il sistema dei pozzi del Roero e la rete di adduzione dell’Alac. In sostanza, grazie a uno specifico sistema di rilancio, la rete è stata alimentata “al contrario” rispetto al solito, ovvero dal Roero alle Langhe, attingendo dal campo pozzi roerino che, unitamente a una ulteriore integrazione della risorsa idrica assicurata da EGEA, ha garantito l’acqua necessaria a soddisfare il fabbisogno idrico di circa 70 mila persone.

Un analogo esempio che attesta il livello di funzionalità raggiunta, contraddistinta soprattutto dall’efficientamento delle fonti di approvvigionamento e dalle interconnessioni tra le varie aree gestite, è relativo alla scorsa estate quando, malgrado il clima particolarmente siccitoso, non si sono registrate interruzioni del servizio o limitazioni di fornitura; anzi, il sistema idrico del Roero ha consentito di mettere a disposizione una notevole quantità di acqua che, mediante la rete dell’Acquedotto delle Langhe, in quel momento carente, ha permesso di alimentare l’area della Langa e dell’Alta Langa, supportando, a ritroso, anche l’area Monregalese.

Le risposte di Acda

1) Presentazione dell’azienda con numeri relativi a fatturato e organico.

100 comuni soci. Sedi in Cuneo Manta e Garessio. Il fatturato 2016  23.660.987  e l’organico attuale   107

2) Fonti di approvvigionamento da cui viene estratta l’acqua

Numeri sorgenti 1006   pozzi   59  Lunghezza reti al 31/12/2017 Acquedotto 5213 km, fognatura 1318 km

Cuneo e i Comuni confinanti, Borgo, Boves, castelletto Stura, Vignolo, Cervasca, Caraglio, Villar San Costanzo, Busca, Centallo sono serviti da condotte dedicate e da un acquedotto intercomunale che deriva acqua da sorgenti poste in Valle Gesso.

3) Come funziona il pronto intervento? E’ possibile dare delle indicazioni sulle tempistiche con cui intervenite in caso di malfunzionamento?

Reperibilità garantita 24/24 di attivabile con chiamata al numero verde, gestito con personale interno. Sul territorio sono disponibili 24/24  6 persone per il settore acquedotto e 1 persona per il servizio id depurazione. Primo intervento entro le tre ore come da prescrizioni ARERA. Numero preciso per i casi previsti da ARERA ricavabile da software aziendale.

4) Gestione emergenze. Riportare esempi di interventi realizzati in situazioni di emergenza.

Alluvione 2016: sono state mobilitate gran parte delle persone operative di tutte le sedi coordinate da tecnici dalla sede di Cuneo.

Emergenza idrica 2017-2018: 210 trasporti acqua con autobotti di terzi con una spese totale di circa 200.000,00 € oltre alle circa 100 consegne effettuate con mezzi aziendali.

Emergenza Demonte: causa il calo delle portate della sorgente principale a servizio del Comune di Demonte posta a 1463 m.s.l.m. e ad alcune rotture sulla condotta di adduzione lunga oltre 10 km tutta in territorio montano non accessibile nel periodo invernale il Comune ha patito una carenza di approvvigionamento per due settimane.

Sono stati effettuati controlli alla sorgente con una squadra di esperti scialpinisti, individuate e riparate rotture anche sotto il manto nevoso di spessore di circa 2 metri grazie all’uso di un drone equipaggiato con termocamera.

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