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L’8 marzo al Sociale di Alba si ride con la Rimbamband

L’8 marzo al Sociale di Alba  si ride con la Rimbamband

 

ALBA  Sarà una festa della donna all’insegna della musica. Giovedì 8 marzo, alle 21, la Rimbamband presenterà Note da Oscar (biglietti a 18 euro in platea e a 15 euro in galleria) . Con la regia di Paolo Nani, i cinque musicisti accompagneranno in un inedito viaggio attraverso le colonne sonore più famose. Ma lo faranno in modo anticonvenzionale: da un genere cinematografico all’altro, attraverso stili e suoni così in disaccordo da risultare esilaranti.

Raffaello Tullo, lei è uno dei membri del gruppo. Cos’è la Rimbamband?

«Siamo una formazione di cinque musicisti, che si caratterizzano per un approccio alla musica diverso dagli schemi tradizionali e molto giocoso. Siamo accomunati dall’aver vissuto esperienze artistiche al di fuori di quest’ambito, come la comicità, il mimo, il teatro dell’assurdo, le imitazioni e persino il tip-tap. Ed è da qui che nascono i nostri spettacoli, tutti molto dinamici e creativi».

L’8 marzo vi esibirete ad Alba, quali sono le caratteristiche principali del vostro spettacolo?

«È molto divertente. Le musiche sono quelle delle colonne sonore dei grandi film, destrutturate e mixate secondo il nostro stile. Sul palco, interpreto il capobanda, che introduce ogni brano con un incipit molto serio e tenta di portare a termine un’esibizione rigorosa. In realtà, i suoi compagni ne combinano una dopo l’altra: c’è un batterista molto rumoroso, che lascia sempre a casa metà degli strumenti, ma anche un contrabbassista sognatore e stralunato, senza dimenticare un sassofonista ancora convinto di suonare con la banda del suo paese. C’è poi “il rosso”, che vorrebbe aiutare il suo capo, ma fallisce ogni tentativo d’ordine».

Dietro a uno spettacolo di questo tipo, quanto lavoro si nasconde?

«Un lavoro meticoloso, durato almeno due anni e mezzo. Si tratta di un caos musicale, ma provato e riprovato. Ogni suono deve incastrarsi alla perfezione con gli altri, senza perdere l’apparente casualità. Per quanto riguarda le colonne sonore cinematografiche, è stato naturale reinterpretarle: da Un americano a Parigi a Toy story, da Via col vento a Il padrino, le risate non mancheranno».

Francesca Pinaffo

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