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La mancanza di tutela ai dati dei clienti costa cara a un mobilificio

La mancanza di tutela ai dati dei clienti costa cara a un mobilificio

CEVA I fogli  gettati in un bosco come se fossero rifiuti rischiano di costare molto caro a un mobilificio. Alcuni mesi fa i carabinieri forestali avevano rinvenuto in un bosco di Ceva, nei pressi della Statale 28, un centinaio di fogli relativi alle consegne di materiali di arredamento. Nei documenti sequestrati erano contenuti i dati personali degli acquirenti, completi di indirizzi, numeri di telefono cellulare e, in alcuni casi, anche della firma olografa.

Analizzati i documenti e svolte le indagini anche nella sede aziendale torinese emergeva una totale non curanza della normativa della privacy in quanto i documentazioni contenenti i dati sensibili non venivano distrutti dopo l’uso, come previsto dalla legge, ma dopo la consegna,  venivano gettati integri insieme al cartone degli imballaggi oppure venivano conservati in modo indeterminato e casuale.

Come previsto dalla normativa il legale rappresentante dell’azienda è stato deferito all’autorità giudiziaria e, per poter chiudere il procedimento penale, pagava immediatamente una sanzione amministrativa di 30mila euro.  A fronte di tutte le violazioni rilevate, i carabinieri forestali elevavano a suo carico un ulteriore verbale amministrativo che, commisurato all’importanza dell’azienda, potrà raggiungere anche i 480mila euro. Intanto il Garante della privacy ha impartito le dovute prescrizioni all’azienda per la corretta gestione dei dati personali.

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