L’albese Cesare Scoffone opera in diretta al convegno di Copenaghen

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MEDICINA Dal 16 al 20 marzo è in corso a Copenaghen il 33° Congresso della società europea di urologia, prestigioso appuntamento annuale che raduna 14000 urologi di tutte le nazionalità, con più di 300 sessioni scientifiche, interventi chirurgici in diretta selezionate, corsi di formazione, aggiornamento e confronto.

L’albese Cesare Marco Scoffone, direttore del servizio di Urologia dell’Ospedale Cottolengo di Torino, membro del comitato scientifico internazionale del congresso, quest’anno è stato invitato a eseguire un’operazione in diretta nella seduta plenaria, compito prestigioso e di responsabilità.

«L’intervento prescelto dal comitato organizzatore è la Endoscopic Combined IntraRenal Surgery, una tecnica chirurgica per il trattamento della calcolosi renale voluminosa o complessa come mira a ottenere una bonifica completa della calcolosi con un unico intervento sostanzialmente miniinvasivo, a fronte di un rischio di complicanze estremamente ridotto» spiega Scoffone.

Si tratta di una tecnica che l’urologo albese ha sviluppato negli ultimi 15 anni, divenuta sempre più popolare grazie al capillare lavoro di diffusione messo in atto nel corso degli anni con chirurgie in diretta in giro per il mondo, corsi nel suo ospedale, relazioni e corsi a congressi internazionali, pubblicazioni su riviste di settore, un libro-atlante edito da Springer nel 2014.

Nella capitale danese Scoffone sarà inoltre docente a un prestigioso corso sulla chirurgia percutanea per il trattamento della calcolosi renale, moderatore e relatore partecipazione a una sessione congiunta con la Società Indiana di Urologia, parteciperà a una sessione plenaria con un video dimostrativo e didattico relativo proprio alla tecnica ECIRS e a un dibattito sulla gestione di casi clinici complicati nell’ambito della calcolosi renale.

«La partecipazione a questo congresso sarà un grande impegno da tutti i punti di vista, non ultimo quello emotivo! È un onore rappresentare la comunità urologica italiana in un contesto tanto rilevante, ma al tempo stesso uno sforzo lavorativo non indifferente e una grande responsabilità, che saranno sicuramente mitigati dal piacere di incontrare tanti colleghi italiani e stranieri» conclude l’urologo.

a.r.

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