Con il Social day gli alunni fanno le cose in grande

La carica dei giovani al Social day 8

ALBA «In occasione del Social day dell’anno scorso ho lavorato nel negozio La ruota abbigliamento a Monticello. Credo che il movimento dei giovani possa mutare le prospettive di visione del mondo, attivandosi sul proprio territorio con uno sguardo al globale che permette di vedere oltre il proprio naso, consente di “accorgersi”, di dare un contributo per garantire gli stessi diritti a tutti. Nel 2018 rinnoverò il mio attivismo», così Elisa Blengio, allieva di quarta al Piera Cillario, racconta le emozioni intrecciate alla sua “militanza” nel progetto Social day: la giornata in cui ragazzi delle scuole superiori lavorano per un giorno in aziende, oratori, associazioni. Invece di intascare il guadagno i lavoratori devolvono la paga a organizzazioni senza scopo di lucro operative nel sociale. Ad Alba il Social day è organizzato dalla cooperativa Orso e da Progettomondo Mlal e si svolgerà sabato 14 aprile.
Anche Cecilia Salomone della V A del liceo linguistico Leonardo da Vinci narra di un momento in grado di incidere sull’abituale prospettiva con cui si osserva il mondo: «L’anno scorso ho lavorato nel negozio Project di via Maestra. Per me è stato importante. Attivarsi con un minimo sforzo – mezza giornata – può contribuire a fare qualcosa di grande».
«Lo scorso anno il totale delle donazioni erogate da aziende e privati che ci hanno ospitato ha finanziato gli orti scolastici ad Haiti. Inoltre una parte del contributo è stata devoluta a una cooperativa dell’associazione Libera che si impegna nella lotta alla mafia convertendo terreni e beni confiscati in realtà di produzione agricola», prosegue la studentessa. «Quest’anno parteciperò di nuovo e sono entrata anche a far parte del Social team della mia scuola che ha l’obiettivo di coinvolgere altri giovani».
Virginia Valente della quinta liceo linguistico Da Vinci esprime un uguale entusiasmo che sembra legato al ruolo protagonistico che le è stato consentito ricoprire verso la comunità: «Nel 2017 ho partecipato alla giornata del Social day dedicando il tempo alla libreria La torre ad Alba. Mi sono occupata di sistemare e catalogare i libri. Anche quest’anno ho deciso di aderire alla giornata e faccio parte del Social team della mia scuola. È un progetto in cui si può fare qualcosa di concreto sentendosi appagati dal punto di vista personale e avendo uno sguardo aperto al mondo».
L’esperienza di Cecilia racchiude un importante principio metodologico alla base del Social day: quello dell’educazione tra pari, in cui i più esperti insegnano ai coetanei meno preparati, sensibilizzandoli sull’importanza dell’attivismo e di adottare una logica non egoistica, impegnata nel sociale, a fianco della vulnerabilità e non soltanto del proprio sé.
Matteo Viberti

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