La Consulta delle famiglie: saremo presenti e concreti

La Consulta delle famiglie: saremo presenti e concreti

DAL COMUNE Un punto di riferimento per le famiglie del territorio, in modo da ascoltare i loro problemi e cercare di risolverli. È questo il ruolo che mira a ricoprire la Consulta delle famiglie del Comune di Alba, istituita nell’estate del 2017 e insediatasi lo scorso 7 aprile.  I componenti rappresentano gli enti attivi in ambito sociale ed educativo: per l’Asl, Riccarda Cusatelli; Silvia Calzolaro per la Consulta comunale per le pari opportunità; Sergio Taricco in rappresentanza della Consulta comunale del volontariato; don Giovanni Filippo Torterolo per la diocesi di Alba; Luca Anolli, responsabile dell’area educativa del consorzio socio-assistenziale Alba, Langhe e Roero; Stefania Aimasso, in rappresentanza dell’istituto comprensivo Centro storico; Daniela Albera per l’istituto Mussotto e Sinistra Tanaro; Patrizia Sciolla per la minoranza consiliare e Pierangela Castellengo per la maggioranza.

Per i ruoli di vertice, sono stati scelti tre genitori: Tiziana Marengo, rappresentante dell’istituto del quartiere Moretta, come presidente; Lucia Vezza, per l’asilo nido comunale, come vice; Roberto Brovia, in rappresentanza dell’istituto Piave-San Cassiano, come segretario.

Spiega la neopresidente: «Siamo felici di aver avuto la possibilità di intraprendere questo percorso, che cercheremo di portare avanti al meglio. La nostra intenzione è di diventare il soggetto di riferimento per le famiglie dell’Albese, con e senza figli, italiane e straniere. Non bisogna dimenticare i nuclei con anziani, che per problemi di salute spesso necessitano di essere seguiti a tempo pieno». Per quanto riguarda il ruolo della Consulta, la presidente prosegue: «Quando si parla di problemi delle famiglie, non bisogna pensare a situazioni irrisolvibili, perché spesso si tratta di aspetti legati alla gestione della vita quotidiana. Per fortuna a livello comunale, di servizi sociali e di associazionismo esistono molte soluzioni, solo che a volte non le si conosce. Anziché organizzare dei convegni sui principi generali, puntiamo a essere presenti in modo concreto».

Francesca Pinaffo

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