STRASBURGO Il Parlamento Europeo in seduta plenaria ha respinto il paragrafo che era stato introdotto in sede di commissione dagli eurodeputati italiani Fulvio Martusciello e Alberto Cirio, inserito nel testo della “Relazione annuale sulla politica di concorrenza” che puntava a vietare le etichette ritenute ingannevoli.
La commissione parlamentare Affari economici e monetari del parlamento europeo aveva approvato a febbraio il paragrafo che puntava a vietare le etichette che pubblicizzano ingredienti non presenti nei prodotti. Il riferimento era chiaro alla dicitura “Senza olio di palma” utilizzato da molte aziende.
Contro la posizione di Cirio e Martusciello si era espressa UnionAlimentari (associazione che nella galassia Confapi si occupa del settore “cibo”) con il vicepresidente nazionale e vice di Confapi Cuneo Giuseppe Rossetto.
Dopo il voto negativo del Parlamento Europeo all’emendamento di Cirio e Martusciello il presidente di UnionAlimentari Antonio Casalini commenta: «E’ la vittoria del buon senso, della logica e dell’intelligenza contro l’oscurantismo. E’ una vittoria dei consumatori cui l’associazione ha dato un importante contributo, sensibilizzando tutti i deputati e informando anche le associazioni dei consumatori stessi. In breve abbiamo contribuito a difendere la chiarezza delle informazioni nell’interesse dei produttori e dei consumatori. Il fatto che il testo non sia passato conferma semplicemente come le nostre osservazioni fossero fondate».
UnionAlimentari ritenendo l’emendamento contrario al libero mercato ha scritto la scorsa settimana a tutti i parlamentari: «E’ stata presa la giusta decisione da parte dei Deputati Europei. Una scelta che difende un unico interesse: quello della chiarezza a favore degli operatori corretti e dei consumatori», ha concluso Casalini.
Secondo l’europarlamentare Alberto Cirio si è persa solo una battaglia: «Siamo riusciti a ottenere l’approvazione della Commissione e ad arrivare in parlamento. Sono convinto che in futuro si riuscirà ad approvare questo emendamento con cui chiediamo con forza che il consumatore venga informato in modo inequivoco e imparziale. E’ una battaglia di democrazia, i consumatori devono essere informati».
Marcello Pasquero