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Luciano Canfora: «La scuola salvi la democrazia»

Luciano Canfora: «La scuola salvi la democrazia»

L’INTERVISTA Lo storico e filologo è il maestro di Go wine per “Bere il territorio”
Filologo classico, storico, saggista, Luciano Canfora è ad Alba per il riconoscimento di maestro del premio letterario “Bere il territorio”, promosso da Go wine.

Professore, lei si è occupato lungamente di storia antica. È possibile istituire un parallelo tra la crisi attuale della democrazia e la crisi delle democrazie antiche?
«Se pensiamo, ad esempio, all’Atene di Pericle sono più numerose le differenze a paragone con le analogie. Le democrazie antiche presupponevano una larga esclusione sociale. Erano in pochi a partecipare alla politica attiva. Possiamo, però, ragionare su quelle che sono le dinamiche interne, in particolar modo, sulla costruzione dei gruppi di potere».

A tal proposito, lei ha scritto, in collaborazione con Zagrebelsky, un libro che indaga l’azione delle oligarchie all’interno di un contesto democratico.
«Sì, non è tuttavia un fenomeno recente. Già a inizio Novecento, illustri sociologi riflettevano su come la vita dei grandi partiti fosse orientata al suo interno dall’influenza non manifesta di élite ristrette. La democrazia continua a essere condizionata da pressioni più o meni evidenti che spesso si esercitano a dispetto dei suoi principi».

Come è possibile, allora, difendersi?
«Io insisto nel credere che si debba puntare sull’istruzione. La scuola deve essere messa al centro del bilancio degli Stati. Questo perché l’origine di ogni democrazia è la diffusione della cultura e il superamento di distanze sociali determinate dal censo».

Nel numeo di Gazzetta d’Alba in edicola dal 10 aprile l’intervista completa all’autore.

Alessio Degiorgis

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