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Con Vistaesuono a Cherasco la ricerca diviene esperienza e idea

Con Vistaesuono a Cherasco la ricerca diviene esperienza e idea

MOSTRA DIFFUSA Compie dieci anni “Vistaesuono”, la manifestazione curata a (e per) Cherasco da Emanuela Genesio e Danilo Manassero: in due giorni (il 26 e 27 maggio) l’edizione 2018 concentra nuovi «eventi di arte contemporanea tra storia e luoghi», regalando ancora una volta ai visitatori la sensazione di penetrare tempo e spazio con intelligenza e divertimento.

Lo scenario resta immutato: è la città stessa di Cherasco, la sua vita colta nell’istante e proiettata nel tempo lungo della storia; ma sempre diverse sono le installazioni, cui collaborano i giovani designer dell’Istituto europeo di design (Ied) di Torino, chiamati a “reagire” a stimoli visivi e uditivi (tracce e dettagli di un’architettura, segni di passaggio di tempo e persone, segnali di perdite e acquisti). Non interventi astratti, dunque, ma fortemente radicati nella realtà delle cose: una ricerca che diventa esperienza, comunicata con passione a quanti vogliano lasciarsi coinvolgere.

Un luogo in particolare ritorna sempre, e sempre in maniera inedita, dando l’impressione di essere una catalogo inesauribile di idee e possibili avventure: la chiesa di San Gregorio, in via Cavour, che i curatori hanno fatto esplorare negli anni a decine di studenti e artisti, e a migliaia di forestieri. Edificio medievale rifatto nel Seicento, sarà a breve restaurato: si saneranno e dunque perderanno quei segni di usura che, come fecondo controsenso, hanno ispirato le sue molte visitazioni d’artista. “Shooting Sg” è perciò, oggi, il titolo di un «reportage artistico» che «cattura per l’ultima volta la bellezza evanescente» di San Gregorio.
Sempre nella chiesa, una seconda installazione giocherà sul segno del dieci in cifra romana: “ManifestoX” si annuncia come una ricapitolazione grafica, visiva e sonora, delle dieci edizioni di “Vistaesuono”.

Le feconde collaborazioni con le scuole e il premio Cherasco storia

Altri due importanti aspetti della manifestazione sono confermati. Il primo è la collaborazione con il premio Cherasco storia (vedi articolo sotto), che si traduce ogni volta in una originale rilettura del saggio vincitore: quest’anno il libro è La rabbia dei vinti. La guerra dopo la guerra 1917-1923 di Robert Gerwarth (edito da Laterza); e l’artista Luca Vianello è partito da un documento sonoro (l’annuncio radiofonico della vittoria letto dal generale Diaz il 4 novembre 1918) trasformandolo in una speciale fotografia, un’opera visiva, carpet (tappeto) derivato dalla traduzione dei dati sonori in frequenze luminose.

Il secondo aspetto è la collaborazione con le scuole medie di Cherasco, sotto forma di laboratori di progettazione partecipata, che da un anno all’altro trovano realizzazione. Nel 2018, si inaugura così uno spazio-piazza per la città, frutto permanente della ristrutturazione di un cortile dell’istituto Taricco di via Beato Amedeo 18, arricchito di isole colorate con disegni di animali che i ragazzi hanno creato partendo dalle forme geometriche del tangram cinese.
Proprio nella scuola si terrà l’inaugurazione, sabato 26 maggio alle 11. L’orario in entrambi i giorni sarà dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Per informazioni è possibile scriveve all’e-mail info@vistaesuono.org.

Edoardo Borra

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