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L’Albese rimonta nello spareggio e si tiene stretta l’eccellenza

L'Albese rimonta nello spareggio e si tiene stretta l’eccellenza

CALCIO Albese, obiettivo raggiunto. I langaroli hanno vinto per 3-2, in rimonta, lo spareggio dei play-out con l’Alpignano e restano in eccellenza. È stata un’impresa memorabile. Non è da tutti ribaltare un doppio passivo in una partita così delicata, che vale un’intera stagione, ma l’Albese in novanta minuti è stata capace di giocare due parziali agli antipodi. Tanto frenetica e con i nervi a fior di pelle nel primo tempo, quanto tranquilla e lucida nella ripresa.

Le due formazioni non fanno pretattica, alzano subito il ritmo. Al 2’ un primo brivido per la difesa azzurra: cross di Marangone su cui arrivano in ritardo Piroli e Soatto.  La risposta è immediata: Anania batte un corner e il difensore dell’Alpignano Durante, nel tentativo di rinviare il pallone, rischia l’autorete. Nelle fila albesi la tensione è palpabile, il pallone “brucia” tra i piedi, viene sempre calciato via immediatamente senza cercare il fraseggio. L’Alpignano punta tutto sulle giocate in velocità di De Souza e Marangone che si cercano e si trovano sempre, con Piroli che fa da perno in attacco. Al 25’ arriva il vantaggio dell’Alpignano con un gran tiro di De Souza dai venti metri. Passano tre minuti e i torinesi raddoppiano: Buso si oppone a un tiro di Marangone, il pallone va a finire a De Souza che spiazza Cammarota. Al 33’ ancora un brivido per la difesa albese, con un tiro di Marangone che colpisce la base esterna del palo. La risposta dei langaroli al 40’, doppio scambio Modini-De Peralta-Modini, il cui colpo di testa costringe a una parata super Berghin.

A inizio ripresa i due cambi operati da mister Rosso (Stendardo a centrocampo al posto del giovane De Marco e Novara al posto di un Capocelli in difficoltà a coprire sugli inserimenti di Vanin) cambiano il volto all’Albese.  Al 49’ Grimaldi di testa alza di poco sopra la traversa la punizione di Anania. Due minuti dopo Novara in piena area di rigore non approfitta di un liscio di Tarnowski. Subito dopo Barbaro ruba palla a Durante a centrocampo e verticalizza per Modini che chiude l’azione con un tiraccio inguardabile. La svolta della partita al 53’ con l’ingenuo fallo di Tarnowski che in area atterra Novara: dal dischetto De Peralta batte Berghin che intuisce la traiettoria del pallone ma non ci arriva.
L’Alpignano accusa il colpo e cala dal punto di vista atletico, mentre i biancazzurri spingono. Al 70’ arriva il pareggio: De Peralta ruba palla a De Souza e lancia Barbaro che imbecca Modini e infila con un diagonale.  Al 77’ si compie l’impresa: cross da destra di De Peralta, la difesa torinese è immobile e Novara si inserisce con tempismo; stop di petto e destro vincente a spiazzare Berghin.

Gli ultimi minuti sono carichi di tensione per gli albesi, sia in campo che sugli spalti. L’ultima conclusione è dell’Alpignano in pieno recupero, con una girata di Berghin che avanza sul corner di De Souza: Cammarota blocca a terra con sicurezza subito prima del triplice fischio finale.

Dopo la salvezza conquistata nei play-out c’è soddisfazione, espressa dal vice presidente Ezio Grasso: «È una grande gioia rimanere in eccellenza nel centenario. I ragazzi hanno compiuto una grossa impresa. Nel primo tempo peggio  di così non potevamo giocare, ma ero anche convinto che nella ripresa potessimo uscire noi; certo non credevo che potessimo segnare tre gol». «La salvezza è arrivata all’ultimo ma giunge da lontano, dal lavoro svolto soprattutto nel girone di ritorno», dice Grasso. «La squadra ha trovato compattezza, dal presidente fino al magazziniere siamo stati tutti uniti per lo stesso obiettivo. La comunione di intenti è stata la nostra vera forza. Senza la coesione di tutti non avremmo centrato questo obiettivo. È merito di tutti, giocatori, mister, dirigenti e tutti quanti hanno lavorato per la società. In tanti anni all’Albese, questa è una delle giornate più memorabili».

Lorenzo Marchisio

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