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Nell’Astigiano l’acqua è più cara: torinesi e albesi spendono meno

Servizio idrico: il “Alpi Acque” e “Alse” sulla gestione delle società miste

ASTI La Casa del consumatore, in previsione degli accorpamenti degli acquedotti della provincia, ha voluto raffrontare i costi che attualmente pagano le famiglie astigiane. Sono state considerate le tariffe del 2017 applicate dai seguenti gestori: Asp, Acquedotto della piana, Acquedotto del Monferrato e Acquedotto Valtiglione.

L’analisi ha riguardato un consumo domestico ipotetico di 100 metri cubi d’acqua; quindi, la fascia più economica. Il risultato evidenzia che una famiglia della provincia di Asti paga 299,66 euro se servita dall’Acquedotto del Monferrato, 302,78 se il servizio lo eroga l’Acquedotto della Valtiglione, 193,35 con l’Acquedotto della piana, mentre un cittadino del capoluogo paga 167,33 euro all’Asp. Il presidente della Casa del consumatore Piemonte, Stefano Santin, commenta: «Le tariffe che impennata subiranno? Abbiamo il timore che i costi del servizio idrico aumenteranno anche per l’utenza che ha le tariffe migliori, come, ad esempio, Asti. Nella nostra analisi non abbiamo considerato consumi delle attività produttive, ma possiamo affermare che anche questo settore non è immune dal caro acqua».

L’analisi è stata rapportata ai costi che affrontano gli abitanti di Torino e dell’Albese. I dati emersi indicano che, per un consumo minimo di 100 metri cubi, un albese paga alla Tecnoedil del gruppo Egea (società di gestione privata), 160,24 euro, mentre in provincia di Torino al gestore Smat l’utente paga 154,51 euro. Le differenze più eclatanti si possono registrare nei costi al metro cubo dell’acqua utilizzata per usi pubblici: Asti paga i consumi il 301% in più rispetto ad Alba e il 271% in più rispetto a un Comune del Torinese. Un ente locale servito dall’Acquedotto della Valtiglione paga il servizio idrico il 512% in più rispetto ai langaroli e il 463% in più rispetto ai torinesi, mentre con l’Acquedotto del Monferrato il costo è del 415% in più confrontandolo con Alba e del 375% in più parametrandolo con Torino.

Paolo Cavaglià

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