Nocciola delle Langhe: il Tar ha accolto il ricorso di Comuni e associazioni

Nocciola delle Langhe: il Tar ha accolto il ricorso di Comuni e associazioni
NOCCIOLE La dicitura “tonda gentile delle Langhe” dovrà essere cancellata dal registro vivaistico nazionale. Lo stabilisce la sentenza definitiva del Tar del Lazio che ha accolto il ricorso presentato da numerosi Comuni piemontesi e da alcune associazioni per difendere un nome che è identità di un territorio.  Il caso riguarda il registro approvato nell’ottobre 2016 dal Ministero per le politiche agricole, nel quale dove la dicitura Langhe era stata introdotta per indicare genericamente una determinata tipologia di nocciola. Una scelta che, di fatto, ha autorizzato l’uso di questo nome in qualunque altra parte d’Italia e contro la quale il territorio delle Langhe si è battuto per quasi due anni.
I contenuti della sentenza sono stati esposti oggi durante una conferenza stampa all’Associazione commercianti albesi. L’avvocato Roberto Ponzio, che, assieme ai colleghi Vittorio Barosio, Serena Dentico e Mario  Contaldi ha presentato il ricorso, ha affermato che, in base alla sentenza, sembra difficile pensare a un’eventuale impugnazione davanti al Consiglio di stato da parte del Ministero. Il Tar ha accolto la tesi dei ricorrenti, secondo la quale la denominazione contestata poteva favorire pratiche commerciali scorrette proponendo al consumatore nocciole definite “tonda gentile delle Langhe” ma prodotte fuori dal Piemonte.
  
L’europarlamentare Alberto Cirio  ha aggiunto: «Si tratta di una sentenza che risolve un problema contingente, ma che apre anche prospettive nuove per la nocciola. Inoltre, ora il nome Langhe ha una tutela giuridica che, grazie a questa sentenza,  vale anche per gli altri prodotti».
Nicoletta Ponchione, del Consorzio di tutela della nocciola, ha ricordato l’avvio dell’iter per poter aggiungere la menzione “delle Langhe” alla nocciola Piemonte Igp e, a proposito della sentenza del Tar ha affermato:  «Il verdetto difende i produttori e impedisce che i consumatori siano ingannati. Il legame tra il prodotto e il territorio è fondamentale. C’è una grande espansione della nocciola in Italia e nel mondo e il prodotto piemontese va protetto».
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