Al San Lazzaro usata una tecnica mini invasiva per l’intervento al fegato

Al San Lazzaro usata una tecnica mini invasiva per l'intervento al fegato
Vincenzo Adamo, chirurgo del reparto diretto da Marco Calgaro.

SANITÀ Mentre si attende con trepidazione il passaggio al nuovo ospedale di Verduno, nel vecchio San Lazzaro le terapie fanno passi avanti: venerdì scorso è stato eseguito un intervento chirurgico innovativo per l’asportazione laparoscopica delle metastasi al fegato in un paziente operato in precedenza per un tumore del colon.

«L’intervento fa parte di un progetto che la chirurgia di Alba sta portando avanti per migliorare la qualità delle prestazioni offerte ai pazienti in termini di tecnica mini invasiva», spiega Vincenzo Adamo, che a maggio ha completato il corso alla scuola nazionale Igo Mills, diretta da uno dei maggiori esperti europei, Luca Aldrighetti, nel reparto di chirurgia epatobiliare del San Raffaele di Milano.

Aldrighetti – membro della Società internazionale degli esperti del fegato (International liver society) e tra gli esperti che hanno redatto le linee guida della chirurgia epatica laparoscopica – ha affiancato Adamo durante l’intervento; nello stesso tempo gli anestesisti di Alba hanno collaborato con Raffaella Reineke.


«Anche per quanto riguarda la chirurgia epatica, la laparoscopia, cioè la possibilità di intervenire attraverso piccole incisioni, offre rapida ripresa delle attività lavorative, rapido recupero funzionale, riduzione delle complicanze post operatorie, infine vantaggio estetico», dice Adamo.

Al San Lazzaro usata una tecnica mini invasiva per l'intervento al fegato
Vincenzo Adamo, chirurgo del reparto diretto da Marco Calgaro.

«Alessandro Zerbi, uno dei maggiori esperti di chirurgia pancreatica in Italia all’Humanitas di Milano, qualche mese fa ci ha certificati per la chirurgia pancreatica; nell’autunno si farà la stessa cosa con uno dei maggiori esperti italiani della chirurgia tiroidea, Gabriele Materazzi, direttore della chirurgia endocrina di Pisa: intendiamo proseguire per tutte le patologie», commenta il direttore del servizio di chirurgia albese, Marco Calgaro.

a.r.

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