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Antonio Galloni: «Il Barolo è l’eccellenza»

Antonio Galloni:  «Il Barolo è l’eccellenza»

VINO Antonio Galloni, classe 1970 e famiglia di origini siciliane, è stato il testimonial del Barolo 2014. A lui è stata dedicata l’annata domenica scorsa all’enoteca regionale, di fronte a decine di produttori, autorità e appassionati. Ed è una dedica profondamente meritata, visto il profondo legame che Galloni ha rivelato con il Barolo e il resto dei vini piemontesi da quando ha iniziato il suo percorso professionale in questo settore.

l’arrivo al vino non è stato casuale, ma è passato attraverso altri impegni e occupazioni. Come quella della musica, dopo aver frequentato il Berklee college of music di Boston. E alla passione per la musica Galloni attribuisce grande importanza: «Ho conosciuto e suonato tanti tipi di musica, dalla classica al jazz fino al rock e questo mi ha aiutato a capire i vari stili del vino, senza steccati, senza preclusioni, con la sola convinzione che la qualità sta al di sopra di ogni tipologia».

Quando era bambino Galloni sentiva spesso suo padre ripetere che Barolo e Champagne erano i due vini più grandi al mondo. Appena ha potuto, ha voluto conoscerlo questo Barolo. E fin da subito ne è rimasto affascinato. Quando, poi, è venuto la prima volta in Piemonte, nel 1997, il paese di Barolo è stata una tappa irrinunciabile. E, forse, proprio in tale occasione è scoccata la scintilla che lo ha portato a legarsi a vita al mondo del vino. Ai produttori non si stanca di ripetere che «su queste colline si producono i vini più grandi del mondo. Lo dimostrano i tanti risultati ottenuti in questi anni, soprattutto le quotazioni che il Barolo sta ottenendo quando viene venduto nelle principali aste del mondo». E, poi, ancora: «Nel calice, il Barolo porta l’eccellenza: è straordinario. Accompagna le nostre degustazioni, si trasforma costantemente, attimo dopo attimo. E lo sa fare solo il Barolo. O al massimo (si è corretto, nda) è un carattere dei grandi vini del Nebbiolo».

Ad Antonio Galloni è stata dedicata l’annata 2014, un millesimo che ha amato fin da subito e che considera un evento produttivo di stile antico, profondamente legato alla vera essenza del Barolo.
Non possiamo che essere d’accordo con lui.

Giancarlo Montaldo

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