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Chiara Dello Iacovo: arte e coraggio per diventare una cantautrice

Chiara Dello Iacovo: arte e coraggio per diventare una cantautrice

L’INTERVISTA Alla scuola media Pertini, sarà un ultimo giorno di lezione speciale. È in programma per la mattinata dell’8 giugno l’incontro con la cantautrice astigiana Chiara Dello Iacovo, che eseguirà alcuni suoi brani e si racconterà agli studenti dell’indirizzo musicale ma anche a tutte le altre classi.
Un’occasione interessante «per entrare a contatto con una ragazza molto giovane, che ha saputo ritagliarsi il proprio spazio nel mondo della musica», come commenta la vicepreside Paola Biglino. E in effetti la carriera di Chiara è ben avviata, da quando nel 2016 si è classificata al secondo posto tra le nuove proposte del festival di Sanremo. Le abbiamo rivolto alcune domande.

È uscito da poco più di una settimana il tuo nuovo singolo, Nessuno sposta i piedi, che anticipa l’album in programma per il prossimo autunno: dobbiamo aspettarci una nuova Chiara rispetto ai tuoi esordi?
«Quando penso a chi sono diventata con questo disco, potrei definirmi una Chiara più ampia: ho avuto la possibilità di dare voce a mondi che mi abitavano, ma che non avevano ancora avuto il permesso di uscire. In altre parole, è come se oggi avessi una camera dei giochi molto più grande».

Da dove trai ispirazione per le tue canzoni?
«Alcune canzoni richiedono giorni, altre mesi: le abbozzi una sera, le recuperi e le finisci dopo settimane. Altre ancora ti piovono addosso senza neanche chiedere il permesso e in un’ora ti ritrovi davanti qualcosa che è quasi come se l’avesse scritta un altro autore. Dipende molto dalla fase in cui mi trovo, se sono più attiva e quindi predisposta a farmi attraversare dai pensieri, anziché ostinata a imporre la mia volontà narrativa».

Che cosa significa essere una giovane cantautrice nell’Italia di oggi?
«Significa avere un sacco di fegato. Purtroppo essere una ragazza che esprime dei contenuti e che non punta sul bel canto è uno svantaggio, almeno in questo Paese. Ma è anche per questo che sono ancora qua. E non sono la sola a portare avanti questa battaglia».

Quali consigli daresti ai ragazzi che sognano un futuro da cantautore?
«Il mio consiglio è di seguire l’intuito e non farsi intimidire: dobbiamo passare attraverso l’esperienza per riuscire a migliorarci e adattarci, perciò l’inizio è sempre la parte più faticosa e complessa. Non c’è un percorso prestabilito per fare questo mestiere, per cui ognuno deve imparare a fiutare e capire quali sono le scelte più giuste. E, cosa più importante, un giovane cantautore non deve adattare la sua arte al mercato, perché è una dimensione temporanea, che prima o poi cambia. Bisogna avere l’ambizione di raggiungere mete più alte: anche se tutto andrà storto – eventualità che si può verificare – non si avrà la sensazione di aver fallito!».

Francesca Pinaffo

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