La vacanza che permette di rientrare in sé stessi

UN PENSIERO PER DOMENICA – 22 LUGLIO – XVI TEMPO ORDINARIO

Ci sono due tematiche, entrambe di tremenda attualità, che si intrecciano nelle letture bibliche della XVI domenica: il dramma di un popolo senza guide sicure e il modo corretto di fare vacanza.

Non avere guide sicure è un dramma. Le parole di Geremia (23,1-6) ai governanti del regno di Giuda che stavano portando il popolo verso la sconfitta e la schiavitù babilonese – «Guai ai pastori che fanno perire e disperdono il gregge del mio pascolo» – possono essere estese a tutte le situazioni. Guai a quella famiglia che ha genitori inaffidabili; guai a quella comunità che è priva di punti di riferimento sicuri; guai a quel popolo che non ha governanti all’altezza dei problemi da affrontare. Non a caso, una promessa messianica, un segno chiaro della vicinanza di Dio al suo popolo sarà la presenza di una guida sicura, di un «vero re, saggio, che eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra». Questa promessa si realizza con Gesù, che, come ci ricorda l’evangelista Marco, di fronte alla folla, «ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore» (Mc 6,34).

La vacanza che permette di rientrare in sé stessi
La chiamata degli apostoli (da miniatura araba del XVII secolo, Parma, biblioteca Palatina).

La vera guida è chi unisce, non chi divide. Lo ricorda Paolo agli Efesini: «Egli è la nostra pace, colui che di due ha fatto una cosa sola, abbattendo il muro di separazione, cioè l’inimicizia» (2,14). Gesù è questa guida verso l’unità, l’armonia, la pace. Nella sua vita ha cercato costantemente l’unità, operando all’opposto di quanto facevano i Romani con il loro divide et impera, o gli Ebrei con le rigide divisioni sociali evidenziate dai diversi cortili del tempio. In un contesto politico mondiale in cui per essere vincenti bisogna essere divisori, alzare muri, chiudere porti e confini, mostrarsi duri e inflessibili contro presunti “nemici” il cristiano continua a credere che «il disegno di Dio è quello di ricapitolare in Cristo tutte le cose» (Ef 1,10), di «annunciare la pace ai vicini e ai lontani» (Ef 2,17).

Un bel consiglio per le vacanze è offerto dalle parole di Gesù ai discepoli appena rientrati dal loro primo incarico missionario, pieni di entusiasmo, di voglia di raccontare: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un poco». Noi tendiamo a programmare vacanze piene di cose da fare, giornate frettolose, con continue novità per non annoiarci. Gesù propone invece di riposare in disparte, di rientrare in noi stessi, di ritrovare l’amicizia con lui, la sorgente per trovare gioia e pace. In effetti, per poter annunciare la pace e la gioia occorre averle dentro, ritirarsi un po’ dalla folla per vivere momenti di silenzio e di preghiera. Questo è ristoro, questa è vacanza.

Lidia e Battista Galvagno

Banner Gazzetta d'Alba