Noemi Vola presenterà il libro che ha vinto il premio “Nati per leggere 2018”

Noemi Vola presenterà il libro che ha vinto il premio “Nati per leggere 2018”

CANALE È intitolato Un cavallo sul tetto il laboratorio per bambini in programma per sabato 21 luglio alle 17 al centro ippico Le querce del Vareglio di Canale, in collaborazione con la cooperativa libraria La torre di Alba: l’autrice Noemi Vola racconterà il suo libro dedicato ai cavalli “rivoluzionari”, pubblicato da Corraini edizioni, vincitore del premio Nati per leggere 2018.

Il costo del laboratorio è di 12 euro ed è necessaria la prenotazione entro il 14 luglio telefonando a Clarissa Valsania (348 7479144) o Sara Conterno (338 4322761).

Abbiamo intervistato l’autrice

Noemi, qual è il tuo percorso di vita e studi?

«Sono nata a Bra nel 1993. Ho frequentato il liceo artistico Pinot Gallizio di Alba e in seguito mi sono laureata nel 2016 al corso di fumetto e illustrazione, e nel 2018 in illustrazione per l’editoria all’Accademia di belle arti di Bologna. Da settembre vivo a Torino ma sono in fase di trasferimento a Bologna».

Com’è nata l’idea di questo libro?

«Avevo voglia di provare a raccontare un concetto che mi è sempre sembrato molto interessante

e poco discusso: la disobbedienza e l’importanza di pensare con la propria testa. Avevo letto Rodari – in particolare Tonino l’obbediente, Il giovane gambero, Il re FedericoDisobbedienza civile di Thoreau, L’obbedienza non è più una virtù di don Milani, e ho pensato che mi sarebbe piaciuto provare a illustrare questo concetto in un modo molto semplice, adatto ai bambini quanto agli adulti».

E i cavalli?

«Per parlare di disobbedienza mi serviva qualcuno o qualcosa che fosse simbolo del contrario, ovvero dell’obbedienza. I cavalli erano perfetti: fin dall’antichità hanno seguito senza opporsi i loro padroni che li hanno usati come macchine da guerra o da corsa, oggi li troviamo immobili su piedistalli di marmo, schiavi di un moto perpetuo come il dondolo o la giostra, manovrati come le pedine sulle scacchiere. E soltanto perché siamo abituati a vederli come li abbiamo sempre visti, non ci chiediamo se sono davvero felici di stare dove stanno; e questa è una domanda tanto semplice quanto facile da dimenticare, che dovremmo farci per ogni cosa, anche per noi stessi. A volte per essere liberi bisogna disobbedire alle regole che ci vengono imposte, perché non sempre le regole sono giuste soltanto perché sono regole. Ma per capirlo bisogna essere molto attenti, per questo è più importante essere capaci di pensare con la propria testa, ancor prima di obbedire».

Cosa ti ha ispirata?

«Ho dedicato questo libro a Toni Lucci, promotore della Scuola di pace, che oltre ad essere un amico molto importante per me ha operato sul nostro territorio con uno spirito davvero speciale, seminando molte cose buone in tantissime persone che ha incontrato. Uno dei libri più belli che mi ha consigliato è stato L’obbedienza non è più una virtù di Don Milani, che è stato fondamentale anche per lo sviluppo del mio libro».

Questo è il tuo primo libro? Quanto ci è voluto per vederlo realizzato?

«Sì, questo è il mio primo progetto libro autoriale, ma non è stato il primo ad essere pubblicato. Non so dire con precisione quanto tempo ho impiegato a scriverlo, credo ci sia voluto almeno un anno; il lavoro più difficile e lungo è stato togliere tutto quello che non era necessario alla narrazione, e arrivare alla sintesi giusta. Il libro è stato pubblicato due anni dopo averlo finito, ma intanto erano già usciti Un orso sullo stomaco (sempre pubblicato da Corraini) e Fim? Isto nao acaba assim pubblicato dalla casa editrice portoghese Planeta Tangerina. Il titolo in italiano sarebbe L’aggiustafine: ho scritto questo libro per protesta, perché non ne potevo più delle storie che finiscono male. Questo libro è nato in seguito alla vincita del Premio internazionale per l’albo illustrato, organizzato dal comune di Serpa e dalla casa editrice».

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

«Il prossimo progetto che ho attualmente in standby ma che riprenderò presto è una storia il cui protagonista è un lombrico molto sconfortato, incerto e confuso, che riflette sulla vita; purtroppo non posso dire molto di più perché è tutto ancora incerto. Intanto sto lavorando alle illustrazioni per un libro che uscirà in Portogallo a ottobre».

Che cosa si deve aspettare chi parteciperà al laboratorio? A chi è rivolto?

«Il laboratorio è rivolto a tutti i bambini a partire dai cinque anni, a cui leggerò Un libro di cavalli. Sono invitati tutti i bambini che amano i libri e i cavalli – ma anche i bruchi, i lombrichi, i cani, i gatti o i ghepardi – hanno voglia di ascoltare una storia, di disegnare cavalli strampalati che

fanno le cose più divertenti in assoluto, di pensare a qualcosa di impensabile, di passare un pomeriggio insieme a cavalli in carne ed ossa, di confrontarsi con altri bambini, di provare a rispondere a delle domande a cui forse non esiste risposta».

a.r.

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