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I volontari di Montà raccontano i 20 anni della loro Croce rossa

I volontari di Montà raccontano i 20 anni della loro Croce rossa
Luigi Aloi, il terzo da sinistra, è il presidente del comitato Cri albese

MONTÀ In occasione dell’inaugurazione della nuova sede nella Casa delle associazioni, la Croce rossa montatese ha festeggiato anche il proprio ventennale di fondazione. Luigi Aloi, presidente del comitato Cri albese, e Piera Vigna, responsabile locale, ci hanno accolto nella struttura e presentato le loro attività.

Quanti volontari siete e quali mezzi utilizzate?

«Attualmente siamo 82 volontari e abbiamo in dotazione quattro mezzi: due ambulanze, un Doblò e una Panda. Entro un mese arriverà un nuovo Doblò. Nel 2017 siamo stati impegnati in 1.142 servizi per un totale di quasi 9mila ore e 60mila chilometri percorsi. Tra gli interventi possiamo segnalare 164 azioni di pronto soccorso e 25 di assistenza a manifestazioni. Le restanti attività sono state prestazioni al cittadino come visite, trasporti di pazienti o prelievi (in convenzione con Asl e Comune). Prevediamo che il 2018 si chiuderà con un incremento del 10 per cento delle attività erogate».

In questi 20 anni quanto siete cresciuti?

«Siamo partiti in una ventina nel 1998. Allora dipendevamo direttamente da Cuneo. Oggi siamo sotto Alba e copriamo 5 paesi, oltre a Montà, Canale, Monteu, Santo Stefano e Vezza. Ovvero poco meno di 20mila utenti. E ora abbiamo una nuova sede. I locali sono belli e funzionali; nel passato eravamo noi che dovevamo adattarci alle sedi, oggi, finalmente, ne abbiamo una pensata apposta per noi e disegnata sulle nostre esigenze. E la nostra riconoscenza va al Comune che ci concede gratuitamente l’uso di questi locali. Li abbiamo già fatti nostri e resi completamente operativi. Essendo nel cuore del centro storico impareremo anche a gestire i rapporti con i tanti vicini… ad esempio, a essere il più possibile silenziosi».

Una sala della nuova sede è intitolata ai coniugi Margherita Pelassa e Battista Viglione. Per quale motivo?

«Margherita e Battista ci sono sempre stati molto vicini. Negli ultimi anni ci hanno donato le due ambulanze e una sedia per il trasporto dei malati. Dedicare la sala dei corsi alla loro memoria ci è sembrato doveroso. Lì formeremo nuovi volontari, ma insegneremo anche a gruppi, privati e aziende a usare i defibrillatori e a padroneggiare i rudimenti del primo soccorso».

Idee per il futuro?

«È già partito il bando per il servizio civile che porterà a Montà fino a 4 operatori ed entro fine 2018 inizierà un corso per nuovi volontari. Speriamo che questi locali possano fare da volano e che gli iscritti siano numerosi».

Andrea Audisio

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