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Omar Pedrini, rocker di Langa

Omar Pedrini, rocker di Langa

ALBARETTO DELLA TORRE Anche quest’anno il cantante e musicista Omar Pedrini è tornato ad Albaretto della Torre per l’appuntamento con il festival Alta Langa rock. Il legame, affettivo prima di tutto, ma anche artistico, con il paese è stato sancito ufficialmente nel 2016, quando gli è stata assegnata la cittadinanza onoraria.

Omar Pedrini, rocker e albarettese d’onore: Albaretto è un appuntamento fisso della tua estate?
«Sì, da quando ci sono stato la prima volta ho trovato tanti amici e un borgo bellissimo che mi ha accolto a braccia aperte. Umilmente, con le mie forze, cerchiamo di portare musica ad Albaretto. Poi è arrivata la cittadinanza onoraria».

Ti senti vicino alla gente dell’alta Langa?
«Ricevo inviti, che spesso non riesco a onorare, ai matrimoni, alle feste. Sono nate tante amicizie e conosco i ristoranti del luogo. La mia amica Simona Giordano (presidente della Pro loco di Albaretto e speaker di Radio Alba, nda) mi ha coinvolto partendo da Radio Alba per portare in alta Langa il concorso musicale per i giovani. Ogni anno facciamo questo sforzo che non è a scopo di lucro. L’idea è di far crescere questa tradizione e andare avanti, un domani, anche senza di me. D’accordo col sindaco Ivan Borgna, che è un amico, c’è la volontà di valorizzare l’alta Langa facendo piccoli passi e dando un punto di riferimento. Gli amici mi tengono aggiornato su quanto accade nel vostro territorio».

«Che cosa pensi dei gruppi che si sono esibiti sul tuo stesso palco ad Albaretto?
«Ho sentito tante cose belle in questi anni. Io sono nato da un gruppo (Timoria, nda). Ho sentito band validissime selezionate da Andrea di Radio Alba, gruppi che hanno suonato con me. Lo scorso anno hanno suonato gli I-dea; sto anche seguendo i gruppi vincitori che, se vorranno, potranno aprire una data del mio tour invernale. C’è il gruppo May Day di Alba, conosciuto due anni fa, al quale do qualche consiglio».

Che cosa pensi dello stato del rock italiano?
«Ha vissuto un grande successo negli anni Novanta. Ora i giovani seguono di più il rap, ma il rock ci sarà sempre. Sono felice di vedere diciottenni che abbracciano ancora le chitarre e le batterie. Sono nato musicista, pur apprezzando anche il rap. Ospito spesso rapper in tour, è un genere che mi piace. Si tratta solo di rivendicare quello spazio per le band che suonano, per quel sudore tipico del rock».

Quali sono i tuoi prossimi impegni?
«Dopo la tournée estiva, a metà ottobre uscirà la nuova edizione di Viaggio senza tempo dei Timoria. Tornerò con loro per i 25 anni, per fare un po’ di promozione».

Quando ti vedremo di nuovo in questa zona?
«Sarò a Neive il prossimo 5 ottobre, al birrificio Citabiunda, per un reading con chitarra e la presentazione del mio libro Cane sciolto».

Giorgia Barile

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