Torino spiritualità: arte per cercare verità insieme a Derio Olivero

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ALBA Gli appuntamenti albesi di Torino spiritualità si sono aperti sabato 15 settembre con un teatro sociale gremito di pubblico, accorso ad ascoltare l’ex priore di Bose, Enzo Bianchi.

Ecco, catturate dall’obiettivo di Severino Marcato,  alcune immagini della serata.

Torino spiritualità ad Alba prosegue venerdì 21 settembre, alle 21 in sala Beppe Fenoglio, nel cortile della Maddalena, con una serata dedicata a “Verità d’arte”. Derio Olivero, vescovo di Pinerolo, parlerà della ricerca artistica e della difficile pratica di chi crea.

Qual è il collegamento tra arte e ricerca esistenziale, monsignor Olivero?
«Discuteremo di come l’arte possa rappresentare uno dei tanti linguaggi e metodologie di ricerca della verità. Utilizzeremo due esempi di arte figurativa: un quadro antico e uno moderno. Si tratta di un processo esplorativo delicato, in un periodo storico caratterizzato dal crollo delle verità metafisiche e delle cosiddette meta-narrazioni. Oggi il relativismo è diffuso, alle grandi verità si sostituiscono tante verità individuali, come se ognuno avesse la propria, e quindi tutto diventa ammissibile».

Questo crollo delle grandi narrazioni è dovuto alla società dei consumi, al mercato che domina su ogni altro bisogno e aspetto della vita quotidiana?
«Più che la causa, si tratta di una conseguenza. Dato che cadono le grandi narrazioni, si instaura un meccanismo dedito al funzionamento, un modo di fare e pensare collettivo che ritiene superflua qualsiasi domanda. Il mercato dunque guadagna priorità. Si dice sovente che siamo diventati materialisti e relativisti, ma non è sufficiente, bisogna indagare le ragioni storiche di questi cambiamenti e del concetto stesso di verità. Eppure, in tutto questo esistono punti di vantaggio».

Cosa intende dire?
«Stiamo mettendo in discussione la modalità tradizionale di cercare la realtà, quindi acquisendo nuovi metodi. È un cambiamento percepibile nella stessa Chiesa. Perché molti ce l’hanno con papa Francesco? Perché ha detto cose che “fanno male” a molte persone, soprattutto a chi credeva in modo dottrinale a verità di tipo metafisico, propugnandole come assolute. Il mondo di prima è finito. Oggi dobbiamo accettare di non avere tutta la verità in tasca. Non esiste una verità monolitica, ma una verità radicata nella storia, fatta di ricerca e anche di progresso».

La terza serata seguirà sabato 22 settembre (dalle 9.30 alle 17.30 nella chiesa della Natività di Maria a Mussotto) con un laboratorio di meditazione sul tema della verità, a cura di Eva Narcissa Revelli. La penultima data di Torino spiritualità vedrà protagonista il teologo Vito Mancuso. Giovedì 27 settembre, alle 21 nel teatro Giorgio Busca, si tratterà della verità che salva tutti. L’epilogo del festival sarà venerdì 28, ancora al Sociale con un doppio appuntamento: alle 18.30, reading e riflessioni dalla letteratura fenogliana, a cura di Paolo Tibaldi; alle 21 interverrà la professoressa e psicoterapeuta Maria Rita Parsi.

Valerio Giuliano

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