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Con Alba nel cuore

«È stato un dolore grande ». Esordisce così Giuseppe Rossetto, componente del Consiglio di amministrazione di Soremartec international, ex sindaco di Alba e attuale vicepresidente della Provincia di Cuneo, al quale Gazzetta ha chiesto non solo un ricordo personale, ma un profilo dell’imprenditore Pietro Ferrero.

«L’ho visto l’ultima volta il 25 febbraio, in occasione del Consiglio di amministrazione di Soremartec. Pietro era un ragazzo straordinario, dotato di umanità e animo profondo, più timido e sensibile di quanto potesse apparire, ma non per questo meno determinato », dice Rossetto.

 

Pietro Ferrero

Pietro Ferrero, in Fondazione, ad Alba, con la moglie Luisa  e la madre Maria Franca (foto di Severino Marcato).

Durante il suo mandato da sindaco, dal 1999 al 2009, quali sono stati i suoi rapporti con Pietro Ferrero e con l’azienda?

«L’Amministrazione che ho guidato ha cambiato la città, ma in quegli anni la parte più importante è stato il lavoro fatto con la famiglia Ferrero per consolidare la centralità di Alba nella strategia del Gruppo dolciario. Tutti conoscono la genialità di Michele Ferrero, ma in pochi conoscono, forse anche per il suo carattere, qual è stato l’apporto personale di Pietro all’azienda in un periodo in cui si sono dovute assumere decisioni strategiche determinanti.

La Ferrero si apprestava a diventare l’impresa globale che conosciamo oggi e doveva affrontare non solo la competizione del mercato globale, ma anche la competizione interna. Pietro è stato determinante nel voler dare al polo albese un peso strategico: non solo investimenti produttivi, cioè, che da un momento all’altro possono essere spostati. Alba è invece diventata in quegli anni il “cuore” del Gruppo».

Tra i grandi progetti che Ferrero ha attuato ad Alba e che l’Amministrazione Rossetto ha appoggiato c’è Albapower, la centrale di cogenerazione che produce energia pulita dal metano per alimentare lo stabilimento albese ed energia termica per il teleriscaldamento cittadino.

«Pietro è stato molto determinato nel realizzare il progetto, che in seguito è stato preso a esempio per altri stabilimenti del Gruppo dolciario. Decisivi per fare di Alba il centro del mondo Ferrero sono stati, però, anche la realizzazione del polo informatico in via Vivaro e del nuovo centro di ricerca e sviluppo nell’ex filanda Pelisseri. E presto verranno qui completati i lavori per il centro direzionale».

L’espansione della Ferrero non ha insomma dimenticato la città che l’ha vista nascere.

«Per stare sul mercato, che oggi non ha più confini, un’azienda deve crescere a livello globale, e Ferrero lo ha fatto e continua a farlo, ma non ci si può permettere di perdere la forza delle origini, e Ferrero fa anche questo».

E dal punto di vista personale, quali sono i suoi ricordi di Pietro Ferrero?

«La famiglia Ferrero è molto legata ad Alba, ma tra tutti i suoi componenti Pietro Alba la respirava e la viveva realmente e gli piaceva. Di Pietro conservo il bel ricordo della cordialità e della spontaneità. Da sindaco ho celebrato il suo matrimonio civile con Luisa Strumia l’11 giugno 2003, pochi giorni prima della cerimonia religiosa al santuario di Notre Dame de Laghet. La doppia cerimonia è necessaria, perché in Francia non vige il concordato tra Stato e Chiesa, quindi la cerimonia religiosa non ha effetti civili. Penso che i Ferrero debbano essere presi a modello dalle altre dinastie industriali italiane, ad esempio nel campo della responsabilità sociale, che per gli inventori della Nutella vuol dire agire realmente in modo etico e non soltanto indicare i princìpi sulla carta».

g.s.

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