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Creare un’impresa in tempo di crisi

Parlare di creazione di impresa nel corso di una delle peggiori crisi economiche degli ultimi decenni può apparire strano, ma per tanti lavoratori che hanno perso il loro posto a seguito di ristrutturazioni aziendali o di chiusure di imprese, spesso aprire un’attività autonoma è l’unico sistema per garantirsi un reddito.

La trasformazione in corso del mondo dell’occupazione è tale che persino i sindacati confederali riconoscono questa come una possibile soluzione.


Autoimprenditoria: una soluzione praticabile?

 

È dei giorni scorsi la notizia che la vertenza sugli esuberi di personale alla Electrolux, azienda con stabilimenti in Veneto e Friuli, ha visto, nell’accordo firmato dalle organizzazioni sindacali, anche l’inserimento degli “incentivi all’autoimprenditorialità”, ovvero 15 mila euro (che si aggiungono ai 22 mila euro dati a chi rassegna le dimissioni) erogati dall’azienda a chi vuole aprire un’attività in proprio.

Si discuterà di questi temi, e delle agevolazioni pubbliche a favore di chi vuole fare impresa, nell’incontro che si terrà a Bra mercoledì prossimo. Si tratta di un’iniziativa promossa dallo Sportello creazione di impresa, una struttura dell’Amministrazione provinciale che fa capo ai Centri per l’impiego (gli ex uffici di collocamento, a Bra in via Vittone 25 e ad Alba in via Acqui 15).

Il servizio per aiutare la creazione di impresa è aperto a tutti, ma indirizzato soprattutto alle fasce deboli, come disoccupati, donne, giovani, occupati a rischio del posto di lavoro, occupati con contratti a termine o atipici (alle dipendenze o parasubordinati).

«Scopo del servizio è far nascere imprese con una maggiore possibilità di sopravvivenza e sviluppo, fare cioè in modo che i neoimprenditori siano preparati ad affrontare le criticità dei primi anni, in cui è in gioco la sopravvivenza stessa dell’impresa, avendole già affrontate a livello di calcolo economico e di valutazione di business plan», spiegano dal Centro per l’impiego. «Inoltre, per chi è destinato a un precoce insuccesso, il servizio è fondamentale per la presa di coscienza dei fattori economici che sconsigliano la nascita della nuova impresa».

Gli sportelli seguono gratuitamente l’aspirante imprenditore, offrendo attività di orientamento, informazione, consulenza e formazione per la creazione del piano economico (che in seguito viene sottoposto a validazione provinciale), tutoraggio per i primi tre anni di attività della neoimpresa, sostegno nell’accesso a finanziamenti pubblici.

Sono ormai diverse centinaia gli utenti che si sono rivolti allo Sportello creazione di impresa di Alba e di Bra e centinaia i progetti vagliati dai funzionari. Nella città della Zizzola l’ufficio è stato ripristinato nel novembre scorso dopo un periodo di interruzione. Nella nostra zona sono state attivate imprese nei settori dell’artigianato e dei servizi alla persona, del commercio al dettaglio e all’ingrosso, dei servizi alla prima infanzia e della somministrazione di alimenti e bevande.

Nel corso dell’incontro di mercoledì saranno presentate le esperienze concrete di tre imprese nate grazie al supporto dello Sportello come il Centro benessere Oro (salone di bellezza) di Pollenzo, la Mv cellar (commercio di vini di qualità) e la Riccardo Lavezzo (realizzazione di videocomunicazione e pubblicità) di Alba.

Diego Lanzardo

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