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«Non rubate il cortile a 130 bambini dell’asilo»

«Non rubate il cortile ai 130 bambini che frequentano ogni giorno la scuola, la maggioranza dei quali, a parte il verde pubblico, non può permettersi di correre in nessun prato». Un appello, decisamente accorato, che le insegnanti e gli operatori della scuola materna Montecatini di via Piumati hanno affidato a una missiva che è stata anche inviata al primo cittadino braidese. Il motivo? Il Consiglio comunale nella sua ultima seduta ha approvato un piano particolareggiato che prevede la costruzione di una strada lungo la linea ferroviaria, che partendo da via Silvio Pellico si inoltra per un lungo tratto verso il passaggio a livello. Per la sua realizzazione è necessario espropriare una fascia di terreno (larga 7-8 metri) del cortile della scuola materna e in altre zone verdi limitrofe.
Nella missiva, inviata dalle maestre al sindaco Bruna Sibille, si legge: «Come si ritiene impensabile espropriare la linea ferroviaria adiacente, tanto più si dovrebbe ritenere impensabile espropriare il terreno di una scuola, che data la penuria di spazi verdi calpestabili dovrebbe essere ritenuto “sacro e inviolabile” e da lì partire alla ricerca di altre soluzioni. Sappiamo che il nostro è un discorso che vola in alto, quindi può essere tranquillamente tacciato di utopia e immediatamente tacitato: ma in una realtà come Bra dove, oltre i problemi degli spazi verdi, c’è un serissimo problema di aria irrespirabile, tanto più in quella zona, tutto ciò che è ancora verde “vivo”, tutto ciò che è albero, tutto ciò che è anche solo filo d’erba, dovrebbe essere rigorosamente tutelato.

Per cui, sogno dei sogni sarebbe che il piccolo boschetto scoperto grazie a questa vicenda, che verrebbe raso al suolo, venga conservato divenendo boschetto pubblico, piccolo e preziosissimo polmone verde accessibile con un passaggio pedonale, magari con partenza proprio dalla scuola e aperto a tutti i cittadini braidesi». Replica il Sindaco: «Questo è un progetto ereditato dalla passata Amministrazione. Trovo però alquanto strano che, nei 30 giorni di pubblicazione della relativa delibera, affissa all’albo pretorio a metà di dicembre, non sia pervenuta neppure un’osservazione su questo progetto. Ho comunque già messo in conto di avere un incontro con queste insegnanti per discutere con loro del problema, nella consapevolezza che un atto – una volta approvato – non può però essere bloccato neppure dal sindaco».

v.m.

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